Magazine Cinema

Passano e se ne vanno. Buon compleanno, Mr. Grape di Lasse Hallström

Creato il 29 maggio 2011 da Spaceoddity
Passano e se ne vanno. Buon compleanno, Mr. Grape di Lasse HallströmArnie Grape sta per compiere 18 anni, lui che secondo i medici non sarebbe arrivato ai dieci. Bisogna preparare una festa, riprendendo il giovanissimo fratello dalle sue fughe continue, giocare a trovarlo e trovarlo davvero.
Dov'è Arnie? Hai visto Arnie?
Arnie è sull'albero, è sulla torre, lui guarda in alto, vuole arrivare in alto, più di tutto lui vuol essere amato. Buon compleanno, Mr. Grape è una storia d'amore, attenzioni e cure reciproche, e di smarrimenti; e di anni, di vite che vanno via.
Lasse Hallström costruisce un film molto toccante con una sceneggiatura forse un po' sovraccarica ma struggente e intensa, ma soprattutto con attori straordinari: in primis un indimenticabile Leonardo Di Caprio, restituisce al suo piccolo e selvaggio Arnie umanità e tenerezza nello stesso tempo. Gli splendidi Johnny DeppJuliette Lewis (nei panni di Gilbert e Becky) si incontrano in una perfetta alchimia di caratteri, riuscendo a tenere testa al fortissimo impatto emotivo del protagonista puntando sulla misura e sulla complessità del loro precario incontro.
Buon compleanno, Mr. Grape è una pellicola di personaggi, di storie che si incontrano quasi per caso in una terra che si vuole senza storie. La meschinità della vita di provincia, le debolezze di corpi senza attese che l'attesa di una vita, l'irrompere ciclico di storie di passaggio che fanno l'unica cosa che possono fare, passano e se ne vanno, lasciano personaggi e vicende depositarsi lentamente nell'animo di uno spettatore avvitato nella propria ricerca di un senso.
Lasse Hallström fa in modo che fatti ed emozioni attraversino inquadrature fisse o sostanzialmente molto ridotte, con ricorso a brevi ma lenti piani sequenza, e insistendo sul cromatismo dei capelli ramati di Johnny Depp (un importante elemento rosso quasi ad ogni scena, meravigliosa per esempio la fetta d'anguria che mangia Gilbert insieme a Becky e alla sua nonna hippy in aperta campagna). La tecnica ha una sua ragion d'essere nella sceneggiatura stessa e porta quasi naturalmente alla conclusione di questa dolorosissima storia di uomini e donne.
Dirò pure che certe immagini sono di una bellezza impareggiabile, ma trattate come quadri presenti in quanto piccoli capolavori di fotografia. Il punto è che questi scatti sono ritagliati alla quiete claustrofobica di una provincia americana a cielo aperto, aperta alle intemperie del cielo e della terra: sono fotografie isolate che creano ambiente e atmosfera, ma si esauriscono quasi nella loro (pur notevole) valenza estetica. Passano e se ne vanno. Buon compleanno, Mr. Grape di Lasse HallströmDi contro, restano quasi in sospeso quei particolari che, così, in nuce rendono il tutto un po' eccessivo (penso in particolare ai problemi di stabilità della casa, che mi hanno richiamato alla mente un film diversissimo, L'ultimo sogno di Irwin Winkler, con singolari punti di contatto).
Buon compleanno, Mr. Grape è un film che vale la pena di vedere e che lascia il segno, frutto evidentemente di una straordinaria sensibilità personale da parte degli sceneggiatori, ma rimane una punta di incompiuto, di indefinito che mi allontana da quel titolo di capolavoro a cui spesso si fa riferimento cercando in giro nella rete. E tuttavia, ne ricordassi molti altri, di non-capolavori così!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :