Genova oggi si è svegliata sotto una volta di nuvole nere. Il mare rifletteva il cielo grigio che, di tanto in tanto, piangeva calde lacrime, punteggiando di scuro l'asfalto. I gabbiani roteavano regolarmente nell'alto del cielo: le ali si stagliavano sul grigio delle nuvole. Quest'estate è proprio a sorpresa! Non è per niente caldo!
Ho fatto una passeggiata in centro. Gruppi di persone sostavano nei tavolini di fronte ai bar illuminati. Parlano fitto fitto, qualche volta alzando la voce. Qualcuno tiene saldamente il proprio cane al guinzaglio. Mi guardo attorno: i palazzi del centro storico sono lavorati meticolosamente, basta alzare lo sguardo. Si guardano vicendevolmente, l'uno di fronte all'altro, con gli sportelli delle persiane aperte. Aleggia un'aria strana... La gente passeggia lentamente, qualcuno si ferma davanti alle vetrine dei negozi, alcuni di essi hanno le saracinesche abbassate. A piazza De Ferrari, la fontana ha tutti gli spruzzi aperti, il vento ne ruba qualche goccia gettandola in volto alle persone. Alzando lo sguardo si vedono i palazzi lavorati. Veramente molto belli, spesso non si alza lo sguardo e non si ammirano nemmeno. Chissà cosa pensa la gente che cammina indifferente per le strade della città! Indifferente, silenziosa a volte chiassosa. Siamo tutti pellegrini in questa terra così bella, andiamo inesorabilmente verso l'eterno. Chissà chi non crede, come riuscirà a dare un senso alla vita, così dura, così sofferta... si cercano distensivi che facciano passare il tempo, ma il tempo fugge, veloce, come i gabbiani che solcano l'aria e il grigio del cielo. Dove trovare le risposte più importanti della nostra esistenza? Non si può cercare nella tecnologia e nella scienza. Tutto svanisce in un soffio, come una fiamma spenta dal vento. Vorrei vedere i pensieri della gente, le loro speranze, le loro paure. Sembrano svanire repentinamente, inghiottite dal tempo...