Caro Lettore,
fortuna vuole che non sia così distante dal mare. E così, passeggiando schiaffeggiato dal vento marzolino, m’è venuta tra i piedi una formina di pesce, scolorita, ammaccata e rotta. Tu lo sai: non sono insensibile a questi piccoli oggetti abbandonati, dimenticati, rinnegati. Aveva voglia di parlare e con piacere ho ascoltato la sua storia.
Trovi l’articolo appena pubblicato su Sottoidiciotto: Le formine che la spiaggia non ha nascosto. Dedicato a quella piccola formina blu nell’immagine divisa da un tuono di Giove o dal piede di un bove.