Magazine Diario personale

Passeggiate, di Jean-Jacques Rousseau [Libri sotto il ferro da stiro #6]

Da Lepaginestrappate @paginestrappate

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L’altro giorno stavo pensando una cosa. Che si presume che le letture più adatte ai periodi soffocanti di impegni siano quelle scivolose come acqua saponata, leggere come un respiro. Ossia libri usa-e-getta tutta trama e poca riflessione.

Di certo spesso è così. Le peggiori tamarrate e commercialate le ho lette in periodi allucinanti, cercando di staccare la spina ai pensieri. Ma spesso, tra una pila di fogli su cui ancora si deve lavorare, le scadenze a ritmo serrato, la follia dei colleghi, i panni sotto il ferro da stiro, il pranzo da preparare, la spesa da fare, la casa da pulire, e chi ne ha più ne metta, ciò di cui si sente realmente il bisogno non è un romanzetto scritto male e avvincente, poco faticoso da leggere e scacciapensieri. Forse si cerca qualche pagina rasserenante, una passeggiata interiore, tempo rubato per se stessi e solo se stessi.

Anni fa una mia insegnante mi disse che riempiamo il tempo libero, che sia tanto o poco, di cose che impegnano: ascoltare musica, fare sport, divorare libri, guardare la tv, telefonare, uscire con gli amici, eccetera. Che malsopportiamo l’attesa e siamo inquieti nella noia. Mentre invece, diceva, ognuno dovrebbe concedersi qualche minuto stando fermo, senza far niente. Solo pensando.

L’ideale forse sarebbe proprio fare una passeggiata, una vera e propria, e Jean-Jacques Rousseau lo sapeva bene, ma in esigenze contingenti e avverse, ci si può accontentare (se di accontentarsi si tratta) di leggere i racconti delle sue.

Sono scritti autobiografici risalenti alla sua vecchiaia e reminescenze di momenti di difficoltà, intimi, di esilio. Nella mia edizione Tranchida- che è tanto bellina! – ne ho lette due, delle sue passeggiate: la Quinta e la Settima. Una cinquantina di pagine in cui protagonisti sono prima la natura e le riflessioni di Rousseau su se stesso – preso a sassate per le sue idee, deluso, rifugiato in una piccola isola – e sulla natura degli uomini, e poi il gioioso ritrovamento della passione per la botanica di un Rousseau sessantacinquenne.

Non pensate che potreste trovarvi di fronte a un pesante testo filosofico. Non associate Rousseau agli obblighi scolastici.

Le Passeggiate sono lievi, lievissime. Placidi racconti di natura e intimità. Giusto un attimo di concessione a noi stessi e ai nostri pensieri. Peccato durino appena qualche passo.

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Passeggiate
Jean-Jeacques Rousseau
Tranchida
traduzione: Laura Cabria
85 pagine (di cui quasi una trentina di introduzione)
5,16 euro

Le due Passeggiate sono tratte da Le fantasticherie del passeggiatore solitario, di Jean-Jacques Rousseau (disponibile in varie edizioni).

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Libri sotto il ferro da stiro: I libri passati sotto il ferro da stiro sono sottili come un’acciuga. Sono libri al di sotto delle 100 pagine, letture pensate e consigliate in particolare per chi ha poco tempo (tra un ferro da stiro e l’altro…).
Per suggerimenti: [email protected]


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