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Passeggiate esplosive

Creato il 21 settembre 2014 da Giuseppe Capone

Passeggiate esplosive

Bardabunga

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Etna

Gli ultimi ad eruttare, in questi ultimi anni sono stati il Bardabunga in Islanda e il Tavurvur in Papua Nuova Guinea. Quando le loro ceneri non bloccano i cieli della Terra le loro innocue eruzioni hanno scatenato il fenomeno del "turismo esplosivo". I vulcani più amati sono il Bromo, sull'isola di Giava (Indonesia), dove i fedeli Indu compiono sacrifici, il coloniale Mombacho, tutto tappezzato di selva, che incombe sulla splendida città di Granada in Nicaragua e l'Arenal, in Costa Rica, con le sue incredibili lingue di fuoco. Anche l'Italia ha i suoi vulcani da scoprire, scalare e godere. A cominciare dall'Etna. Formatosi nel Quaternario, è il più grande vulcano d'Europa coi suoi 45 chilometri di diametro. Con le guide di Etna Nord ( http://www.guidetnanord.com/) si ha la possibilità di scoprire in tutta sicurezza e serenità la bellezza e la grandiosità del vulcano. Tra le escursioni proposte merita particolare attenzione quella che prevede la visita della Grotta del Gelo. Si tratta di un escursione particolarmente impegnativa della durata di circa 6-7 (ovviamente da effettuarsi su richiesta) che permette di visitare la Grotta del Gelo a circa 2000 mt. di altezza.

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Stromboli

Le Eolie sono, invece, le isole più amate dai camminatori dei crateri. I romantici scelgono Stromboli: le guide de Il Vulcano a piedi iniziano le escursioni verso la cima del vulcano, al calar del sole, proprio per raggiungere la vetta al tramonto. Emozionante la via che parte da Ginosa inerpicandosi lungo la Sciara del fuoco. Ma non è detto che si debba fare così tanta fatica per vedere la bocca della lava. Prendiamo il Vulcano della fossa, sull'isola omonima, sempre delle Eolie. Lo si conquista in meno di un'ora, e anche se l'ultima eruzione risale al 1980, è  un cratere sempre divertente dal quale affacciarsi per assistere alle fumarole e ai getti di vapore. Scesi dalla bocca fumante ci si può immergere nella pozza naturale di fanghi termali. Su un vulcano, volendo, si può salire persino in bicicletta. E' il caso del Monte Epomeo, a Ischia. In sella alla mountain bike si pedala lungo le mulattiere tra terrazzamenti coltivati, castagneti, cantine scavate nel tufo: se il cielo è terso si vedono il Vesuvio, Capri e addirittura Ponza e Ventotene.

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Monte Epomeo

Nel Parque Nacional de Timanfaya, 50 milioni di metri cubi di magma in un'area di 52 chilometri quadrati sull'isola di Lanzarote, nelle Canarie, La Ruta de los vulcanos si può percorrere invece soltanto in autobus. Ma ne vale la pena, il paesaggio, è magnifico, con tanto di geyser naturali e barbecue di carne cotta sul fuoco lavico al Ristorante El Diablo. 

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Monte Fuji

La vulcanomania non è solamente europea. Ogni giapponese deve scalare almeno una volta nella vita il monte Fuji. La Yoschida Trail è il percorso battuto ogni anno da migliaia di trekker che si godono la vista dei laghi Yamanaka e Kawaguchi in cui si specchia il Fuji-san. Nell'ultima stazione c'è un tempio shintoista. La discesa regala un premio da brividi: le montagne russe del Fuji-Q Highland in cui si raggiungono i 172 chilometri all'ora in meno di due secondi.Molto ambito è anche il Crater Rime Drive, trekking lavico lungo 240 chilometri all'interno dell'Hawaii Volcanoes National Park  a sud-est di Hilo. L'obiettivo è arrivare alla caldera del Kilauea, il paesaggio è lunare: crateri desertici, sculture cesellate dal magma tra lapilli e gas.Ma la fatica più dura è rappresentata dal Kilimanjaro, strato-vulcano formato addirittura da tre coni. Durante i sei giorni della Marangu Route si incontrano gli animali tipici dei safari in Tanzania, salendo ci si inoltra nella foresta pluviale circondati da piante di lobelia gigante e di senacio alte fino a 5 metri. Il paesaggio in quota diventa alpino, si dorme in chalet di legno. Impressionanti le Zebra Rocks, tutte maculate. E soprattutto il panorama dalla cima innevata: si domina l'Africa.
 

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