Battiti. Il pianoforte si appoggia sulla voce roca femminile, il sax tarda ad uscire ma quando lo fa si capisce che è solo per creare emozione.
Errante. Perso tra troppi punti di riferimento, fermo all’incrocio di strade silenziose che sanno di notte, di città fatte apposta per perdersi in qualche improvvisazione, sperimentazione, vagabondaggio.
Nero. Quello della notte è niente in confronto al colore di un miscuglio rap, hip hop, jazz……
Dolcezza. E confusione allo stesso tempo. Una dolce confusione oppure una confusa dolcezza. Non cambia niente, sarà sempre e solo perdersi.
Sig – Ghost Stand feat. Joy (da Freespeed Sonata)
La puoi ascoltare qui:
http://www.youtube.com/watch?v=Ld48NOiRA00
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake