21 maggio: Prima dell'aereo ho un po' di tempo libero ed esco. Voglio andare nella piazza di Sant'Isacco e vedere un po' cosa fanno i pietroburghesi che protestano. So che, sulla scia di OccupyAbay e delle varie "passeggiate di maggio" dopo l'inkoronacija a Mosca, qui si sono installati in questa centralissima piazza e stazionano da qualche giorno alternandosi a turno, mangiando e dormendo sulle panchine che però hanno cura di non occupare tutte per non disturbare gli utenti dei giardini. Arrivo che sono in pochi. Una ventina. Quasi non si distinguono dai normali pietroburghesi che riposano, passeggiano nei giardini nella piazza. Qualche cartellone con le indicazioni delle riunioni, qualcuno strimpella la chitarra e canta sottovoce, le borse con le provviste sono disposte ben ordinate sotto le panchine. Non sembra un bivacco. Vedo qualche peluche di cui non capisco la funzione, ma poi, una volta a casa, capirò. Sono un po' timida e non fotografo se non da lontano, non chiedo niente, leggo solo. Vicino a una panchina c'è un tipo più timido di me o forse è solo incerto riguardo alle mie intenzioni. Sembra sbucato dalle pagine di un libro sugli anni Settanta, l'aria da intelligent, il tono esitante e una certa nota caparbia e ironica (velatamente rivolta anche verso di me, la straniera che fa domande ovvie), anche se gentilissimo. Mi racconta di essere andato all'insediamento di Putin, di essere stato fermato dalla polizia per qualche ora ma di non aver avuto problemi particolari. Poi racconta di qui Pietroburgo. Con meno clamore e molto più raramente la polizia ferma anche qui solo che non rilascia dopo poco come a Mosca (per la verità Naval'nyj e Udal'cov si sono fatti 15 giorni). Ma qui nel giardinetto di piazza Sant'Isacco è tutto tranquillo la polizia è gentile e non aggressiva. Mi dà alcune cartoline spiritose ritoccate con fotoshop, dietro c'è l'indirizzo di un sito, il suo. Così a casa potrò scoprire che il mio laconico Virgilio per i misteri delle passeggiate popolari pietroburghesi è un famoso collezionista creatore di una rete di musei virtuali di arte essenzialmente religiosa.
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21 maggio: Prima dell'aereo ho un po' di tempo libero ed esco. Voglio andare nella piazza di Sant'Isacco e vedere un po' cosa fanno i pietroburghesi che protestano. So che, sulla scia di OccupyAbay e delle varie "passeggiate di maggio" dopo l'inkoronacija a Mosca, qui si sono installati in questa centralissima piazza e stazionano da qualche giorno alternandosi a turno, mangiando e dormendo sulle panchine che però hanno cura di non occupare tutte per non disturbare gli utenti dei giardini. Arrivo che sono in pochi. Una ventina. Quasi non si distinguono dai normali pietroburghesi che riposano, passeggiano nei giardini nella piazza. Qualche cartellone con le indicazioni delle riunioni, qualcuno strimpella la chitarra e canta sottovoce, le borse con le provviste sono disposte ben ordinate sotto le panchine. Non sembra un bivacco. Vedo qualche peluche di cui non capisco la funzione, ma poi, una volta a casa, capirò. Sono un po' timida e non fotografo se non da lontano, non chiedo niente, leggo solo. Vicino a una panchina c'è un tipo più timido di me o forse è solo incerto riguardo alle mie intenzioni. Sembra sbucato dalle pagine di un libro sugli anni Settanta, l'aria da intelligent, il tono esitante e una certa nota caparbia e ironica (velatamente rivolta anche verso di me, la straniera che fa domande ovvie), anche se gentilissimo. Mi racconta di essere andato all'insediamento di Putin, di essere stato fermato dalla polizia per qualche ora ma di non aver avuto problemi particolari. Poi racconta di qui Pietroburgo. Con meno clamore e molto più raramente la polizia ferma anche qui solo che non rilascia dopo poco come a Mosca (per la verità Naval'nyj e Udal'cov si sono fatti 15 giorni). Ma qui nel giardinetto di piazza Sant'Isacco è tutto tranquillo la polizia è gentile e non aggressiva. Mi dà alcune cartoline spiritose ritoccate con fotoshop, dietro c'è l'indirizzo di un sito, il suo. Così a casa potrò scoprire che il mio laconico Virgilio per i misteri delle passeggiate popolari pietroburghesi è un famoso collezionista creatore di una rete di musei virtuali di arte essenzialmente religiosa.
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