Su quale sia la soluzione migliore tra il passeggino fronte-genitore e quello fronte-strada non c'è una risposta assoluta. La natura umana non è facile da schematizzare e riassumere in modo categorico: come in ogni cosa le sfumature hanno la meglio. Eppure uno studio inglese stilato dalla Dundee University è convinto che, soprattutto nei primi mesi dopo la nascita, il passeggino fronte-mamma sia la soluzione preferibile. Perché? Semplice, perché consente al bambino di stringere un rapporto più stretto con mamma e papà durante le passeggiate, dato che il suo sguardo è rivolto verso di loro. In questo modo il piccolo sarà più incline a sorridere e più sereno perché vedrà di fronte a sé persone conosciute e si ridurranno così i suoi livelli di stress.
La ricerca, coordinata dalla psicologa dell'età evolutiva Suzanne Zeedyk, prevedeva due diverse fasi si analisi: la prima consisteva nell'osservare il rapporto genitore-bambino di 2722 coppie, la seconda in un esperimento su 20 coppie mamma-bambino durante percorsi con i passeggini rivolti in entrambi gli orientamenti. I risultati testimoniano che i bambini rivolti verso i genitori ricevevano da questi il doppio delle attenzioni, sorridevano di più e avevano un battito cardiaco più lento, per cui tendevano più facilmente ad addormentarsi.
A tutto questo si aggiunge anche la comodità da parte del genitore di avere costantemente sotto controllo il piccolo.
Tuttavia, alla lista dei pro che il passeggino fronte-genitore presenta, vanno sottolineati anche alcuni piccoli nei: in primo luogo va segnalato che i passeggini con il sedile rivolto verso i genitori pesano di norma qualche chilo in più rispetto agli altri, in secondo luogo non permettono al bimbo di interagire con l'esterno. Soprattutto dopo il primo anno dalla nascita, la curiosità nei bambini prende il sopravvento e la loro voglia di guardarsi in giro può venire in parte limitata dalla visuale obbligata verso la mamma.