Passo avanti nel trattamento di leucemia e linfoma con cellule staminali del cordone ombelicale

Creato il 10 dicembre 2013 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Uno studio mostra come cellule staminali del cordone ombelicale coltivate in laboratorio prima del trapianto possono migliorare significativamente la sopravvivenza dei pazienti.

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L’espansione in vitro delle cellule staminali potrebbe aumentare significativamente il numero di pazienti in grado di beneficiare di trapianti di cellule staminali del cordone ombelicale che potrebbero salvare la loro vita. Patrick Stiff, autore dello studio e direttore del Loyola’s Cardinal Bernardin Cancer Center, ha presentato i risultati della sua ricerca al meeting annuale della American Society of Hematology, tenutosi recentemente.

I trapianti di cellule staminali possono salvare la vita dei pazienti affetti da un gran numero di malattie, come leucemie e linfomi. I pazienti, prima del trapianto, vengono sottoposti a chemioterapia e, a volte, a radioterapia. Questo trattamento, purtroppo, causa la morte, oltre che delle cellule cancerogene, anche di quelle sane presenti nel sangue. Per “ricostruire” il bacino necessario di cellule sane i pazienti vengono poi sottoposti a trapianto di cellule staminali che si differenzieranno poi in cellule del sangue.

Le cellule staminali per questo tipo di trattamenti si trovano nel midollo osseo e nel sangue del cordone ombelicale. A volte però la quantità di sangue cordonale raccolta contiene cellule staminali sufficienti ad eseguire il trattamento su bambini o su adulti dal peso relativamente basso. Per questo molti adulti che si sottopongono a trapianto di cellule staminali del cordone ombelicale ricevono una dose doppia di staminali cordonali, anche da due fonti diverse.

La ricerca del dottor Stiff ha preso in esame una nuova tecnologia che consente di coltivare le cellule staminali del cordone ombelicale in laboratorio, aumentandone il numero fino a 14 volte in soli 21 giorni.

Lo studio è stato portato avanti in 25 diversi centri in Europa, America e in Israele: i ricercatori hanno utilizzato questa tecnologia per espandere le cellule staminali del cordone ombelicale che sono poi state trapiantate in 101 pazienti affetti da leucemia e linfoma. I risultati ottenuti in questo gruppo di pazienti sono stati comparati con quelli ottenuti su di un gruppo di controllo di 295 pazienti che hanno ricevuto un doppio trapianto di cellule staminali del cordone ombelicale.

Dopo 100 giorni il tasso di sopravvivenza del gruppo è risultato significativamente più alto (84,2%) rispetto al gruppo di controllo (74,6%). I pazienti tratti con staminali espanse in vitro inoltre hanno raggiunto più velocemente un numero di cellule del sangue nella norma. Il numero dei neutrofili (globuli bianchi) è rientrato nella norma dopo in media 21 giorni (contro i 28 giorni del gruppo di controllo) mentre il numero di piastrine è rientrato nella norma dopo in media 54 giorni (contro i 105 giorni necessari al gruppo di controllo per raggiungere lo stesso risultato). Raggiungendo più velocemente i valori nella norma i pazienti sono naturalmente esposti meno a lungo a infezioni e sanguinamenti pericolosi.

Foto: Wikimedia Commons


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