Torniamo in sella dopo esserci rifocillati e ci dirigiamo verso l’Imbrancamento, che altro non è che la deviazione per il Passo.
Sono 5 km di cui gli ultimi tre abbastanza duri.
Ora non si scherza più.
La fatica inizia a farsi sentire e occorre attenzione ed esperienza per dosare in modo corretto le forze tenendo conto del fatto che dobbiamo anche tornare a casa!!!
Le gocce di sudore accompagnano ogni nostra pedalata, gli occhi sono rivolti verso il fondo della strada a guardare l’asfalto.
In questo momento sarebbe scoraggiante alzare lo sguardo e vedere la strada in salita!!
Piano piano avanziamo, si creano due gruppetti e il tacito accordo è di ritrovarci alla fontana per riempire la borraccia.
Finalmente arriviamo, scendo un attimo dalla bici e bevo direttamente l’acqua freddissima che scende limpida da uno degli innumerevoli rivoli sotterranei.
Ma dov’è Phil?
Mi guardo intorno e non lo vedo!!! Chiedo e mi dicono che non si è fermato e ha preferito andare su al suo ritmo.
Sorrido.
Ha fatto bene.
Succede tante volte che un ciclista si sforzi di stare al passo con i suoi colleghi nonostante magari la forma fisica non glielo consenta e questo è deleterio.
Ti consuma, le forze poi ti vengono a mancare.
Ripartiamo per gli ultimi 4 chilometri.
Sono i più duri.
Qui le pendenze si fanno sentire e poi noi siamo cicloturisti, non siamo certo dei professionisti e per noi risultano un ostacolo formidabile.
Oddio.
Vedo un paio curve davanti a me con una pendenza tale che mi viene da chiedere come possa l’asfalto rimanere attaccato a terra e non scivolare giù!!!!
Il fiato si fa corto, respiro con affanno cercando di introdurre quanta più aria possibile nei miei polmoni.
Manca quasi un chilometro però sto ancora bene e quindi aumento l’andatura.
Ora sono solo e la stanchezza si fa sentire ma sono anche consapevole che tra qualche minuto la mia fatica finirà.
Finalmente vedo il cartello a fianco della strada che indica l’arrivo al passo.
Su c’è un bar/ristorante ed è pieno di gente in moto, di escursionisti a piedi bardati con i loro zaini e di tanti ciclisti.
Sento fischiare.
E’ Phil che seduto sul prato vicino alla fontana mi chiama!
Ci guardiamo in viso e senza parlare ci scambiamo dei complimenti “telepatici“!!!!!
Piano piano arrivano gli altri e insieme facciamo una foto ricordo.
Ora mancano solo “gli altri“ 72 chilometri !!!!!!….mi chiedo certe volte chi ce lo fa fare!!!!!!!
Dai, forza e coraggio.
Ci sono 45 km di discesa almeno!!!!
Il ciclista è sempre un inguaribile ottimista!
C.