Magazine Diario personale

Passo Radici (Terza ed ultima parte)

Da Spiaggepiubelle

Torniamo in sella dopo esserci rifocillati e ci dirigiamo verso l’Imbrancamento, che altro non è che la deviazione per il Passo.

Sono 5 km di cui gli ultimi tre abbastanza duri.

Ora non si scherza più.

La fatica inizia a farsi sentire e occorre attenzione ed esperienza per dosare in modo corretto le forze tenendo conto del fatto che dobbiamo anche tornare a casa!!!

Le gocce di sudore accompagnano ogni nostra pedalata, gli occhi sono rivolti verso il fondo della strada a guardare l’asfalto.

In questo momento sarebbe scoraggiante alzare lo sguardo e vedere la strada in salita!!

Piano piano avanziamo, si creano due gruppetti e il tacito accordo è di ritrovarci alla fontana per riempire la borraccia.

Finalmente arriviamo, scendo un attimo dalla bici e bevo direttamente l’acqua freddissima che scende limpida da uno degli innumerevoli rivoli sotterranei.

Ma dov’è Phil?

Mi guardo intorno e non lo vedo!!! Chiedo e mi dicono che non si è fermato e ha preferito andare su al suo ritmo.

Sorrido.

Ha fatto bene.

Succede tante volte che un ciclista si sforzi di stare al passo con i suoi colleghi nonostante magari la forma fisica non glielo consenta e questo è deleterio.

Ti consuma, le forze poi ti vengono a mancare.

Ripartiamo per gli ultimi 4 chilometri.

Sono i più duri.

Qui le pendenze si fanno sentire e poi noi siamo cicloturisti, non siamo certo dei professionisti e per noi risultano un ostacolo formidabile.

Oddio.

Vedo un paio curve davanti a me con una pendenza tale che mi viene da chiedere come possa l’asfalto rimanere attaccato a terra e non scivolare giù!!!!

Il fiato si fa corto, respiro con affanno cercando di introdurre quanta più aria possibile nei miei polmoni.

Manca quasi un chilometro però sto ancora bene e quindi aumento l’andatura.

Ora sono solo e la stanchezza si fa sentire ma sono anche consapevole che tra qualche minuto la mia fatica finirà.

Finalmente vedo il cartello a fianco della strada che indica l’arrivo al passo.

Su c’è un bar/ristorante ed è pieno di gente in moto, di escursionisti a piedi bardati con i loro zaini e di tanti ciclisti.

Sento fischiare.

E’ Phil che seduto sul prato vicino alla fontana mi chiama!

Ci guardiamo in viso e senza parlare ci scambiamo dei complimenti “telepatici“!!!!!

Piano piano arrivano gli altri e insieme facciamo una foto ricordo.

Ora mancano solo “gli altri“ 72 chilometri !!!!!!….mi chiedo certe volte chi ce lo fa fare!!!!!!!

Dai, forza e coraggio.

Ci sono 45 km di discesa almeno!!!!

Il ciclista è sempre un inguaribile ottimista!

 

C.

 



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