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Pasta al dente e niente bambini: la vacanza è servita

Creato il 12 aprile 2011 da Mariagrazia
Rimando la seconda puntata del discorso sulla felicità per fare un breve commento ad una notizia che ieri, mentre facevo spese al supermercato ho sentito buttare lì, tra una canzone e l'altra, da una radio: l'annuncio  della Ryanair, diramato il 1° aprile (ma non è un pesce!) che dal prossimo ottobre metterà a disposizione voli senza bambini, ovviamente con una maggiorazione di prezzo.
Del resto sono sempre più richieste le vacanze per adulti. E non nel senso di soggiorni a luci rosse, che pure abbondano (su Internet si spazia dai "viaggi della gnocca" alle "vacanze scambisti", agli "alberghi intriganti per soli adulti"), ma di villaggi, resort, centri termali, hotel, in cui i bambini non sono ammessi. Un po' come quei posti (che nei luoghi di vacanza abbondano) in cui non sono ammessi gli animali.
Sono vacanze pensate soprattutto per singles che vedono le ferie come occasione per un incontro, che sia l'avventura di una settimana o l'incontro di una vita. Oppure vanno bene alle coppie, da quelle appena nate, alla ricerca di un luogo dove "tubare" in santa pace, a quelle ormai esauste da una ventennale convivenza, che tentano di rinverdire i fasti di una passione ormai consunta.
Pasta al dente e niente bambini: la vacanza è servitaFiguriamoci, per una childfree come me le vacanze bambini esclusi sono un invito a nozze. Eppure l'idea mi intristisce un po': escludere deliberatamente dalla propria vita i contatti con una categoria umana, sia pure per il breve spazio di una vacanza, mi sembra un impoverimento spirituale e culturale.
Ma forse il nocciolo della questione sta nel viaggio organizzato, nella vacanza "tutto-compreso": quella senza imprevisti, senza sorprese, a quanto pare la preferita dagli italiani, che mettono tra le priorità mangiare la pasta perfettamente al dente a Rangiroa, o fare il bagno nella rssicurante piscina del resort piuttosto che avventurarsi
nelle infide acque della laguna corallina.
Innamorarsi in un mondo finto qual è quello del villaggio turistico ha qualcosa di virtuale, ricorda un po' gli amori nati in chat. Quante probabilità ha una coppia nata in ambienti così protetti di sopravvivere all'impatto con il mondo reale, quello del pesce con le spine e dei bambini che urlano?

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