E anche la Vigilia di Natale con il suo cenone è finito. Ho mangiato fino a scoppiare, ma credo proprio di non essere l’unica :P
Ovviamente tanto pesce è stato servito, io ho fatto i bignè sia salati che dolci, ho aperto e chiuso le danze stasera, grande onore.
INGREDIENTI:
- 50 gr di farina
– 50 gr di burro- 75 gr di acqua
– 2 uova
– sale qb
PROCEDIMENTO:
1) Mettere l’acqua e il burro a cubetti in una pentola a fondo tondo sul fuoco e cuocere fino ad ebollizione.
2) Abbassate la fiamma e versate la farina poco alla volta, sempre mescolando. Quando l’impasto si staccherà dalle pareti della pentola, togliere dal fuoco.
3) Aggiungere le uova, uno alla volta e mescolate fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.4) Lasciare riposare 10 minuti.
5) Preriscaldate il forno e con l’aiuto di una tasca da pasticcere fate dei mucchetti di impasto della grossezza di una noce su una teglia con carta forno.
6) Cuocere a 150° per 15 minuti.
7) Far raffreddare e guarnire a piacere.
Per l’antipasto li ho guarniti con salmone e burro, alici e prezzemolo.
Non ho fatto in tempo a farli che mi sparivano dal piatto :)
Per dessert li ho guarniti con panna montata e ganache al cioccolato fondente.
CURIOSITA':
Origini lontane nel tempo, il profiteroles lo si incontra per la prima volta in piena epoca Rinascimentale; Caterina De Medici, futura regina, a seguito delle nozze con Enrico II di Francia, volle al suo seguito il suo chef perchè fossero mantenute le sue abitudini culinarie e le ricette della sua terra, la Toscana. E proprio allo chef Popelini allora di notevole fama si deve la golosa invenzione, fu lui infatti infatti nel 1540 ad inventare la pasta dei bignè, choux, creando poi il primo profiteroles. Il delizioso dolce tuttavia raggiungerà la meritata fama solo nel XVII secolo quando la tradizione pasticcera ebbe inizio.
La parola “choux” in francese significa “cavolo” e fu appositamente scelta perchè la forma dei bignè richiama quella della pianta. Si tratta di una pasta che si ottiene con ingredienti semplici in modo piuttosto veloce; dall’impasto di acqua, farina, uova e burro si ottiene il composto da lavorare e poi lasciar riposare e raffreddare; inserendo la pasta in una tasca da pasticceri si ottengono le palline che cotte in forno si gonfiano rimanendo vuote all’interno.
La pasta del bignè non è caratterizzata da un sapore particolare ed è del resto fondamentale questo aspetto considerando che il bignè nasce per essere farcito e la neutralità del suo gusto ne consente l’utilizzo sia in preparazioni dolci che salate.
Fonte: profiteroles.it