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Pasta con i Cavolfiori alla Palermitana: “pasta chi vrocculi arriminati”

Da Una Favola In Tavola @manueladimaio75

Ieri avevo voglia di “casa” e così ho condotto la nave sulla costa Siciliana… esattamente a Palermo, città nativa del mio papà, dove ancora oggi si trova parte della nostra famiglia, tra zii e cugini vari, per portare in tavola un piatto della mia infanzia: la Pasta chi vrocculi arriminati. Per prima cosa c’è da dire che a Palermo chiamano broccolo ciò che noi conosciamo come Cavolfiore. Il termine “arriminato” vuol semplicemente dire mescolato, infatti questo condimento è molto cremoso ed avvolge perfettamente la pasta scelta. In base alla provincia poi questo piatto, come molti altri, subisce delle variazioni, dall’uso dello zafferano a quello del concentrato di pomodoro, ma gli ingredienti di base sono sempre gli stessi: cavolfiore, uvetta, pinoli, cipolla e sarde. La versione che vi propongo è quella della mia famiglia, una pasta che da piccolina mangiavo sempre a casa e che ora preparo spesso alla ciurma.
Il viaggio è ripreso, rotta verso Nord… quale favola portiamo in tavola i prossimi giorni?

Ingredienti per 4 persone:

320gr di pasta maccheroni (o altra a scelta… per me senza 80gr senza glutine)
1 cavolfiore bianco medio
1 cipolla
4 sarde salate
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
50gr di passolina (uva passa)
50gr di pinoli
Olio extravergine d’olive
Sale e pepe q.b.
100gr pangrattato senza glutine Coop

Per prima cosa mettete la passolina in ammollo in un pochino di acqua tiepida. Poi lessate il broccolo senza buttare l’acqua di cottura dove cuocerete la pasta. In un tegame fate soffriggere la cipolla tritata finemente, aggiungete le sarde schiacciandole con un cucchiaio sino a ridurle in poltiglia. Unite ora l’uvetta strizzata e i pinoli e fate insaporire il sugo per qualche minuto a fiamma bassa. A questo punto aggiungete il broccolo lessato, il concentrato di pomodoro e un paio di cucchiai di acqua di cottura del broccolo. Aggiustate di sale e pepe e iniziate a mescolare (arriminate) con un cucchiaio di legno per qualche minuto, amalgamando bene tutti gli ingredienti. Lessate la pasta nell’acqua del broccolo, scolatela al dente e unitela al sugo facendola saltare bene in padella in modo che raccolga bene il condimento.

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A parte preparate la “muddica atturata” (ve ne avevo già parlato qui): fate abbrustolire (senza bruciare) il pangrattato con un cucchiaio di olio in una padella, quando prende un bel colore dorato è pronto.
Ora non vi resta che servire la pasta e spolverare con la muddica, che nonna chiamava formaggio povero!

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