Pasta cozze e lenticchie

Da Rocco

Rocco e i suoi… racconti  
… a volte accade che facciamo qualcosa che negli altri non ci piace. Ero caduto anche io nella spirale di quelli che mettono la canzoncina come suoneria del cellulare. Wish you were here, è per me la Canzone con la “C” maiuscola, manco a dirlo proprio lei avrebbe iniziato a suonare alla prima telefonata. Ormai ero bloccato in autostrada da due ore, in molti avevano trascorso il capodanno fuori casa e ora eravamo tutti lì incolonnati e ordinati verso Milano. Ormai la noia della coda si era completamente impadronita di me quando all’improvviso partono, per la prima volta, dopo averla scaricata le prime note della canzoncina che mi dà la stessa sensazione di un raggio di sole spuntato fugacemente in una giornata nuvolosa e di cui voglio cibarmi fino all’ultimo momento prima di rispondere… Ciaao Sabri, sì sì tutto bene, no, non ero scomparso, è che sono stato a  trascorrere il capodanno in un piccolo paesino della Toscana e dove eravamo non c’era campo. Come è andata? diciamo bene, ero con alcuni amici e altri loro amici, un po’ di gente messa insieme  all’ultimo momento. Eravamo in questo piccolo borgo molto carino della Toscana, a casa di Victor,  un palazzotto del ‘600 niente male, ma sì dai Victor, quel mio amico di cui ti parlavo tempo fa,  mezzo inglese e mezzo indiano, con la puzzetta sotto il naso ma molto simpatico, sì sì proprio lui,  a questa casa di vacanza che usa ogni tanto per passare qualche week end con qualcuna delle sue  innumerevoli fidanzate. Devo dire che eravamo un gruppo molto assortito. Oltre lui c’erano Pietro e Giulia, con il piccolo Antonio di tre mesi, carinissimo, bravo, non ha mai pianto, era quasi sempre tranquillo nella culla, poi Giulia la conosci anche tu assomiglia più a una mamma del nord Europa che a una mamma italiana, nel senso che non si fa tante menate, poi vabbè non parliamo di Pietro, come sai è un vulcano in  perenne eruzione, il primo giorno mentre eravamo dal macellaio a fare la spesa si è messo a chiacchierare sui vari tipi di pasta ripiena che producevano nel paesello e in men che non si dica ci siamo ritrovati tutti gli uomini della casa a impastare, riempire e confezionare ravioli con ripieno di salsiccia in quantità industriale, che ci siamo spazzolati alla grande innaffiati da diverse bocce di vino di livello. Non contento il giorno dopo mi ha coinvolto (come è suo solito) ad andare in bicicletta a fare una visita ad un monastero che distava circa una ventina di chilometri da dove eravamo, con quella temperatura e con la neve fin sui bordi delle strade, mentre il resto della compagnia ci raggiungeva comodamente e al caldo nelle varie macchine che avevamo a disposizione. C’erano anche Federico e Barbara, Federico splendido come al solito, Barbara che non conoscevo mi ha lasciato un po’ perplesso, ha condiviso con tutto il resto del gruppo pochi momenti, nel senso che ha fatto diverse escursioni da sola e poi quasi tutte le sere dopo cena si ritirava in camera. Una bella scoperta invece è stata Filippo, il miglior amico di Victor, anche lui con un po’ di puzzetta sotto il naso ma altrettanto simpatico, una sera dopo cena mentre eravamo spaparanzati sui vari divani di fronte al camino ha tirato fuori una tromba e ci ha fatto un mini concerto toccando diversi stili musicali che andavano dal jazz, alla classica e al soul. Sabri? sei ancora lì? non ti sentivo più e pensavo fosse caduta la comunicazione… sì, giustamente sto parlando io ininterrottamente da quaranta minuti, purtroppo sì, cara Sabri sono ancora fermo, la colonna non avanza per nulla. Senti Sabri, come mai non mi hai chiesto ancora cosa ho cucinato io? Di solito è la prima domanda che mi fai… Vabbè anche se non me lo hai chiesto te lo dico lo stesso, ho cucinato piatti abbastanza tradizionali tranne la sera dell’ultimo che ho preparato una pasta fatta in casa simile ai cavatelli pugliesi con lenticchie, cozze e pomodorini… Ora ti saluto Sabri, ti sto facendo consumare un botto di soldi, ci vediamo domani in ufficio. Sì, sì, fammi quest’ultima domanda però poi chiudiamo… ho capito cosa intendi, no non è che non mi sono divertito, sai il posto era bello, la compagnia era piacevole, ma forse sono io che questo periodo non sto tanto per la quale…
Pasta cozze e lenticchie
Ingredienti per 4 persone:
500 gr di pasta fresca
200 gr di lenticchie già cotte nella maniera classica
600 gr di cozze
8 pomodorini
1 aglio
Olio buono
Sale
Prezzemolo
Pepe
Preparazione:
Cuocere le lenticchie nella maniera classica e con i classici odori. Aprire le cozze in una pentola, estrarre il frutto e tenere da parte il loro liquido. Mentre cuoce la pasta, in una larga padella con un filo di olio, soffriggere l’aglio in camicia, aggiungere subito dopo i pomodorini e le lenticchie; dopo poco aggiungere le cozze sgusciate e mescolare ben bene. Scolare la pasta non appena pronta, versarla nella padella, aggiungere un po’ d’acqua delle cozze, una manciata di prezzemolo tritato, spadellare velocemente e servire con una macinata di pepe fresco.
Vino: con questo piatto io nei calici verserei un bianco di medio corpo.

Ti può interessare anche…

  • Polpette di pane e insalatina sfiziosa

    Rocco e i suoi… racconti  
    … stava pensando mentre si faceva la doccia che lo zainetto che avrebbe portato in spalla poteva contenere…

  • Agnello con i carciofi

    Rocco e i suoi… racconti  
    … quella mattina volevo solo andare al campetto della montedoro a giocare a pallone, non avevo considerato…

  • Cozze e peperoni su pane bruschettato

    Rocco e i suoi… racconti  
    … ne avevo abbastanza quel giorno, non sopportavo nessuno, ce l’avevo con il mondo intero. Eravamo tutti…


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :