Pasta, la rivoluzione di Armando

Creato il 29 aprile 2013 da Tipitosti @cinziaficco1

Un progetto che sta rivoluzionando il mondo della pasta, dell’agricoltura italiana e del “made in Italy” e che in tre anni ha messo insieme: 740 agricoltori, 7.800 ettari coltivati, 8 regioni (Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Molise, Abruzzo, Basilicata e Puglia) e 17 province.

A lanciarlo tre anni fa è stata l’azienda De Matteis Agroalimentare di Flumeri, in provincia di Avellino, specializzata nella produzione di pasta secca di alta qualità. L’ha fatto attraverso “GranoArmando”, un’idea che ha coinvolto agricoltori, produttori e consumatori. Obiettivo: garantire una filiera completa grano – pasta, made in Italy. http://www.granoarmando.it/ 

“Alla base dell’iniziativa – spiega Armando De Matteis, fondatore e presidente della società irpina -  c’è un contratto di coltivazione, basato su un rigido disciplinare, stipulato tra agricoltori italiani e noi, che siamo uno dei pochi pastifici italiani a poter garantire un ciclo integrato di produzione grazie ad un molino nostro”.

Ma la novità, fanno sapere dalla De Matteis, è che al progetto possono contribuire anche i consumatori. Attraverso il sito www.granoarmando.it, questi ultimi possono partecipare ad un concorso che, oltre a regalare viaggi di cultura e gastronomia nel cuore della Campania, consente loro di sostenere la coltivazione del grano di filiera “Armando”, scegliendo direttamente l’agricoltore, a cui dare il proprio sostegno.

“Le 25 aziende agricole che avranno ottenuto il maggior numero di preferenze dai consumatori  – aggiunge De Matteis – saranno premiate con prodotti della Syngenta che, partner nel progetto Grano Armando, assicura il supporto tecnico agli agricoltori aderenti. Così si realizza la filiera completa grano – pasta, che sta innovando il mondo della Pasta, dell’agricoltura italiana e del vero “made in Italy”.

Si tratta di un progetto unico in Italia?  “Ci sono altri pastifici – chiarisce il Presidente -  che dichiarano grano 100% italiano, ma nessuno ha veri e propri contratti di filiera elaborati, come i nostri, che prevedono il coinvolgimento di tutti i partner produttivi: aziende agricole, aziende sementiere, stoccatori (che sono gli intermediari ai quali gli agricoltori conferiscono il grano), aziende che forniscono consulenza tecnica in campo agli agricoltori. Seguiamo passo passo gli agricoltori, perché vogliamo che ci garantiscano un grano eccellente. Da qui l’applicazione del disciplinare di produzione ed il meccanismo che premia le aziende agricole in grado di offrirci il grano migliore. E poi siamo tra i pochissimi pastifici ad avere un molino. In pratica compriamo direttamente grano, lo maciniamo e trasformiamo in semola e con la semola produciamo la pasta. La stragrande maggioranza, parlo del 90% dei pastifici italiani, compra semola, non grano, e non può offrire le stesse garanzie sulla qualità/provenienza della materia prima. Noi conosciamo, perché stipuliamo con loro contratti, tutti gli agricoltori che ci conferiscono il grano 100% italiano e Grano Armando è un marchio direttamente associato a questo contratto di filiera. In pratica, l’agricoltore, che consideriamo a tutti gli effetti membro della nostra COMUNITA’, sa che il frutto del suo lavoro finirà in quella pasta che ha quel marchio. Non è tutto. La pasta è confezionata in un pack brevettato: carta certificata FSC, accoppiata ad una pellicola vegetale e stampata con inchiostri ecologici, senza plastica. Il pack si smaltisce interamente nell’umido, con i rifiuti organici ed è pertanto ad impatto zero per l’ambiente. Anche l’imballo secondario segue la stessa filosofia: si utilizzano una scatola americana, realizzata con carte riciclate provenienti dalla raccolta differenziata, inchiostri a base d’acqua e colle prive di plastificanti. Il box è certificato FSC e EPD (Environmental Product Declaration). La scatola nasce da un processo virtuoso in cui la carta è raccolta nei Comuni campani e lavorata dalla Sabox, azienda all’avanguardia nel campo degli imballaggi ecologici ed infine consegnata alla De Matteis”.

Vi sentite imprenditori tosti? “Ci sentiamo tosti – replica – perché abbiamo il coraggio di investire su di un progetto 100% made in Italy e perché per noi il “made in italy”, spesso troppo abusato, rappresenta un must, che ci porta a valorizzare le risorse di questa nostra splendida terra. Alludo alle aziende e al grano, la nostra materia prima. Ci sentiamo tosti, perché in questo modo creiamo un circolo virtuoso, che comprende anche i nostri consumatori e che genera valore redistribuito all’interno della filiera. Ci sentiamo tosti, perché l’eco-sostenibilità è per noi una filosofia di approccio al futuro, non un mero “green washing”.

                                                                                                                            Cinzia Ficco


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