Afama - Madredeus
Sono entrata in quel baratro terribile dove il solo pensare a cucinare mi crea un moto di puro terrore.
Purtroppo da quando lavoro in casa, il mio ufficio è la mia cucina ed in quell'ambiente passo praticamente ogni ora della mia giornata.
Il frigo ammicca.
Il forno sussurra.
I fuochi bisbigliano.
In qualsiasi altro momento dell'anno mi sarei lasciata sedurre.
Oggi rifuggo.
Qualche giorno fa, la sera del Palio (il Palio di Siena), ho invitato amici per ristorarci al fresco della terrazza dopo i bollori della Piazza.
Purtroppo non ho fatto i conti con un elemento: ok, bella la terrazza fresca. Ma chi cucina?
Mio marito ha semplificato il tutto: fai una bella insalata greca ed un po' di prosciutto e melone e voilà, la cena è servita.
Perfetto, benissimo, ma hai considerato chi sono le bocche che stazioneranno intorno alla tavola?
Così, mentre lui ed il resto della banda se ne sono andati ad affrontare l'adrenalina in piazza, io sono rimasta in casa a cucinare ed ho avuto la meravigliosa idea di mettere a lievitare un chilo di focaccia da servire insieme a formaggi freschi, bufala ed insalata greca.
Poi, già che c'ero, siccome mi avanzava un rotolo di pasta sfoglia in frigo, ho preparato anche una torta salata con fiori di zucca ripieni.
Il forno ha lavorato dalle cinque alle otto di sera.
La cucina era così rovente che ad un certo punto ho cominciato ad avere le allucinazioni: "anal natrak, utvas betod, do kiel dienvé" ...ho visto il respiro del drago serpeggiare fra le sedie.
Sono corsa in bagno a buttarmi bicchierate di acqua gelata in faccia, e per un momento ho avuto paura di intravedere Merlino fra gli asciugamani che mi trasformava in una cotoletta panata.
Basta.
Ho deciso che il forno riprende i suoi lavori a Settembre.
Vi posto questa ricetta che ho preparato prima che la mia casa si trasformasse nell'antro di Caronte.
Immensamente buoni, facili e belli: i Pasteis di Belen.
La mia mancanza è che non sono mai stata in Portogallo. Non ancora.
E' uno dei pochi paesi europei che non ho visitato e Lisbona una città che vorrei vedere da una vita.
Mi accontento di ascoltarne la musica attraverso le meravigliose sonorità dei Madredeus. Vi consiglio con tutto il cuore di ascoltare la colonna sonora del film Lisbon Story, davvero struggente come la voce cristallina della vocalist.
Vi farà viaggiare: Ainda, Guitarra, Alfama (che potete ascoltare qui come colonna sonora), un nuovo modo di dire Fado. Un CD che ho ascoltato fino ad esserne inebriata e che trovo sempre fresco e denso di suggestioni.
Accompagna alla perfezione questi dolcetti meravigliosi.
Ingredienti per 12 pasteis
1 rotolo di sfoglia pronta rettangolare
4 tuorli grandi
250 ml di panna
250 ml di latte parzialmente scremato
150 g di zucchero semolato
la scorza di un limone non trattato grattugiato
40 g di maizena
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di cannella in polvere
Zucchero a velo e cannella in polvere per rifinire (facoltativo)
Preparate la crema che dovrà essere fredda quando la metterete nei gusci.
Mettete la panna in una larga casseruola a fondo alto e portatela a fremere con la scorza di limone ed un pizzico di sale.
Lasciate in infusione per almeno 30 minuti.
Miscelate la maizena con la cannella e lo zucchero.
In una ciotola versate la miscela di farina e 4 tuorli e con una forchetta incorporate bene il tutto e sbattete per qualche minuto in modo che il composto sia bene amalgamato.
Rompete l'impasto di uova con il latte versandolo a filo.
Mescolate bene quindi unite la crema alla panna nella casseruola ed accendete il fuoco.
Fate cuocere a fiamma dolce fino a che non otterrete una crema morbida. Non fatela addensare troppo.
Togliete dal fuoco, versatela in una ciotola di acciaio ben fredda, coprite con pellicola a contatto e cercate di fare raffreddare la crema velocemente, magari appoggiando la ciotola in un'altra ciotola ripiena di acqua e ghiaccio.
Predente il rotolo di sfoglia e stendetelo quindi arrotolatelo sul lato corto.
Tagliatelo in 12 rotolini larghi c.ca 2/3 cm.
Imburrate ed infarinate lo stampo per muffin piccoli e posizionate il rotolino di sfoglia sul lato del taglio come vedete in foto.
Con il pollice schiacciate al centro degli stampi e stendete la pasta facendola aderire ai lati.
Mettete in frigo per 15 minuti.
Adesso, quando la crema è fredda, riempite i gusci di sfoglia fino all'orlo e mettete in forno preriscaldato a 230° per cc.a 20 minuti.
Controllate bene la cottura. A me sono serviti 25 minuti ma il rischio di bruciare tutto è reale in quanto la temperatura è molto alta.
Questa serve ad ottenere un guscio molto croccante ed una crema caramellata ma l'occhio va tenuto ben attento.
Fate raffreddare su una griglia e sformate. Servite tiepidi o freddi, spolverati di zucchero e cannella se vi va.
Sono comunque meravigliosi anche il giorno dopo.
Magazine Cucina
I suoi ultimi articoli
-
Coniglio in Carciofaia per la Settimana della Cucina di Pasqua, Calendario del Cibo Italiano
-
U Vredétte de Tornola - Il Brodetto Termolese di Tornola per l'MTC #55
-
Torcet e Bicerin per la Settimana Nazionale dell'Unità d'Italia: Torino ed i caffè che hanno fatto la Storia d'Italia.
-
Arista al miele e prugne: una bambina con troppa fantasia.