A poche ore dal massacro social-mediatico subito dalla Moncler da parte di Report, a seguito dell’inchiesta tv oggetto della puntata di domenica 2 novembre scorso andata in onda su Rai3, ho intercettato questo interessante video di Patagonia postato appena 2 giorni prima, il 29 ottobre, sul canale youtube ufficiale del brand.
Il caso Moncleir, Report, e la piuma d’oca
In sostanza, Report e la Gabanelli hanno portato alla luce una verità scomoda (tra l’altro facile da apprendere se si ha a disposizione una connessione internet e voglia di informarsi): le piume d’oca vengono ottenute da animali che subiscono atroci sofferenze.
Su questo assunto si è incentrata l’inchiesta tv mandata in onda in diretta nazionale, facendo il botto. Il suo riverbero catastrofico si è sentito anche in borsa, infatti il giorno dopo il Corriere Della Sera riporta:
Scivolata in Borsa per il colosso dei piumini Moncler, che lunedì ha perso il 4,88%, in una giornata in cui il Ftse Mib si è aggiudicato la maglia nera in Europa (-2,1%). A far cadere il titolo, secondo gli analisti, l’inchiesta tv Reporttrasmessa domenica su Rai3 sullo sfruttamento degli animali in Ungheria per la produzione di piume d’oca. [fonte]
Non desidero dilungarmi in approfondimenti fuori contesto per questo blog, segnalo pertanto ottimi articoli redatti da Riccardo Esposito su MySocialWeb, e da Davide Basile su Kawakumi (il caso moncler e la magistrale gestione della crisi sui social). La risposta della rete è stata infatti forte e decisa, e molto ci sarebbe da dire e analizzare. Tutti in coro ad indignarsi promettendosi di non comprare mai più capi Moncler. Poi, ho visto questo video.
Patagonia® 100% Traceable Down Never Live-Plucked. Never Force-Fed. Every Single Cluster.
L’animazione è stata creata da Geoff McFetridge, illustratore, e racconta di un’ignara oca che è intenta a godersi la giornata a riparo dal freddo e con indosso un piumino, quando ad un tratto incontra la morte che la inizia ad un viaggio attraverso le pene che sono costrette a subire altre oche per permetterle di indossare quel capo così caldo (la metafora sulle oche è casuale, ndr).
In questo modo Patagonia, brand americano competitor di Moncler, mette le carte in tavola e fa sapere che traccia al 100% la propria filiera e che i suoi fornitori si impegnano a strappare le piume alle oche solo a morte sopraggiunta. Straordinario!!!
Se si fa visita al sito ufficiale inoltre http://www.patagonia.com/eu/itIT/home sembra che questa storia sia il centro della comunicazione Patagonia 2014/2015. E’ in homepage prima dei capi, prima del brand, prima di tutto!
Diciamo che è davvero un’eccezionale coincidenza l’uscita di questo video proprio prima del caso Moncler. A cui chiedo, se bastava così poco perché non l’avete fatto anche voi?