Magazine Diario personale

Patate al posto del pane

Da Astonvilla
PATATE AL POSTO DEL PANE
Vivendo quei 4/5 mesi ogni anno di stanzialita' in una zona pedemontana cerco di godere al meglio dei vantaggi di vivere in un posto in cui il contatto con la natura e' maggiore di cio' che puo' avvenire in una citta'.
Frutta,verdura,latte e uova li compro solo e unicamente dalle massaie rurali,c'e' un mercatino giornaliero a Giaveno ma io preferisco andare in alcune cascine che ci sono nelle borgate dalle mie parti.
Mi piace entrare in quei luoghi che raccontano del passato,incontrare quelle vecchine che ti parlano rigorosamente in dialetto a cui devi rispondere nello stesso idioma.
Mangio sano e sopratutto seguo il corso della natura nel senso che mangio cio' che la natura offre in quel determinato periodo senza cercare forzature di cibi che non si trovano in quella stagione,un po' come facevano i nostri vecchi che di queste cose ne sapevano molto piu' di noi.
Ieri ero in una di queste cascine col mio bricco di latte da riempire,ne ho uno di metallo di quelli di una volta e comprando asparagi e mele.
La signora mi ha chiesto perche' non compro mai le patate,le ho detto che le trovo un po' pesanti e che preferisco altri tipi di carboidrati.
lei mi ha raccontato che con la crisi e' la cosa che sta' vendendo di piu',costano poco e riempiono la pancia.
In effetti per la strada,sopratutto nei giorni di festa,si trovano trattori carichi di sacchi di papa che si vendono agli automobilisti di passaggio.
La signora mi raccontava che ci sono famiglie che oramai sotituiscono il pane con le patate perche' costano molto di meno.
Forse da queste parti il fenomeno e' circoscritto,e' zona di un certo benessere anche se le cose stanno cambiando radicalmente ma un amico che ha un banco di frutta e verdura al mercato a Porta Palazzo a Torino mi raccontava che negli orari di chiusura ci sono decine di anziani che rabastano fra gli scarti delle varie bancarelle di alimentari per portare a casa del cibo gratis.
E' un immagine di una tristezza infinita.
Se penso che a Tunas quest'inverno la papa era introvabile,boniato quanto ne vuoi ma papa zero,e che quando si trova sale cara te dai la cuenta che ogni parte del mondo ha le sue caratteristiche che spesso sono in antitesi con cio' che avviene da altre parti.
Cuba sara' un paese povero ma nessuno si nega il pane come purtroppo sta' iniziando ad avvenire da noi.

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