Prima dell’esecuzione, i patrioti condannati a morte erano visitati nelle loro celle dai sacerdoti. L’arciprete della cattedrale, don Luigi Martini raccontò nel ”Confortatorio di Mantova” i suoi colloqui con i condannati negli anni 1851-1853. Significativo è il racconto relativo al patriota don Enrico Tazzoli che fu informato prima di essere impiccato di essere sottoposto anche alla degradazione ecclesiastica da parte del papa. Don Martini lo invitò a sopportare la tragica ulteriore persecuzione ricordandogli l’esempio di Cristo; don Tazzoli rispose che Cristo fu messo in croce dai Giudei, da nemici accaniti ed iniqui; io non posso compararmi all’agnello; nessuno può permettere la violenza dell’oppressore assassino.
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PER LE STRAGI DI PERUGIA
Non più di frodi la codarda rabbia
Pasce Roma nefanda in suo bordello;
Sangue sitisce, e con enfiate labbia
A’ cattolici lupi apre il cancello;
E gli sfrena su i popoli, e la sabbia
Intinge di lascivia e di macello:
E perché il mondo più temenza n’abbia,
Capitano dà Cristo al reo drappello;
Cristo di libertade insegnatore;
Cristo che a Pietro fe’ ripor la spada,
Che uccidere non vuol, perdona e muore.
Fulmina, Dio, la micidial masnada;
E l’adultera antica e il peccatore
Ne l’inferno onde uscì per sempre cada.
-Giosue Carducci-
(anno 1859)
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