Patrice Désilets, il direttore creativo dietro i primi due capitoli della serie Assassin’s Creed, è stato allontanato da Ubisoft.
Lo sviluppatore era tornato alla casa-madre da qualche mese dopo una sua assenza che si protraeva dall’estate 2010 quando Désilets aveva lasciato la software house francese per “prendersi una pausa creativa” ed unirsi, l’anno dopo, allo studio di Montreal THQ. Stava lavorando a due progetti (1666 ed Underdog) che però in seguito al fallimento di THQ a gennaio erano stati acquisiti proprio da Ubisoft.
Désillets, che comunque ha lavorato anche in Tom Clancy’s Rainbow Six 3: Raven Shield, Prince of Persia: The Sands of Time, Disney’s Donald Duck: Goin’ Quackers e Hype: The Time Quest (tutti titoli usciti sotto il marchio Ubisoft) si è così ritrovato nuovamente nella società che aveva lasciato.
Questo lasso di tempo, circa tre mesi, non è stato un idillio ed Ubisoft, ieri, ha annunciato la nuova “separazione”.
Désilets, tuttavia, ha detto la sua. E non sono rose e fiori o dichiarazioni d’amore. Tutt’altro.
“Ho terminato forzatamente la mia esperienza in Ubisoft – dice a Polygon – sono stato informato di presenza e sono stato scortato fuori da due guardie (addirittura, aggiungiamo noi) senza poter salutare la mia squadra, i miei colleghi e raccogliere i miei effetti personali”.
Ed aggiunge:
“Questa non era la mia decisione. Le azioni di Ubisoft sono prive di fondamento e senza merito. Ho intenzione di contrastare questa azione vigorosamente e lottare per i miei diritti, per la mia squadra e per il mio gioco”.