PATRICK DENNIS: Povera piccina (Adelphi)

Creato il 21 ottobre 2010 da Aghi


Se siete fra quanti ritengono che la partenza di zia Marne per l’India abbia ingiustamente sottratto alla vostra vita l’indispensabile correttivo di gag, frasi celebri e alzate d’ingegno, allora siete pronti per incontrare una sua sorella immaginaria, una ragazza di cui persino Marne – accusabile di tutto ma non di ossequio al comune senso del pudore – avrebbe parlato con imbarazzo. Belle Schlumpfert nasce a Venezuela, nell’Illinois, da una madre troppo impegnata a far carriera presso la casa di Madam Louise per mettere su una famiglia come si deve. Che cosa quella “casa” sia, naturalmente, il lettore è libero di immaginarlo, ma nell’inattendibile, incontenibile travolgente racconto di Belle è solo una dimora di artiste dove la piccina scoprirà una precoce, ma non per questo meno terribile vocazione per lo spettacolo in ogni sua forma conosciuta. Una vocazione che Belle porterà alla sua estreme conseguenze, demolendo con la coerenza stilistica del suo coetaneo Ed Wood, e la grazia imperdonabile di Hrundi V. Bakshi in Hollywood Party, ogni commedia, film o varietà televisivo in cui le capiterà di comparire. Povera piccina è una meravigliosa macchina comica a cielo aperto, che suscita anche solo in chi lo sfoglia le relazioni migliori.
 


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