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"Patrimoniale mini" Ecco quanto e come ci ruberanno ancora soldi.

Creato il 24 dicembre 2012 da Mandingodolceacqua

Nel 2013 prelievo dall'1 all'1,5 per mille sui risparmi. Ma sui conti correnti si pagano solo 34 euro.
Con la fine dell'anno arriva la mini patrimoniale sui risparmi. Il 31 dicembre, l'erario del ministero del Tesoro passerà al setaccio tutte le giacenze -  conti correnti bancari e postali, libretti, polizze vita, fondi comuni e derivati - applicando la nuova imposta di bollo sugli investimenti: un obolo dell'1 per mille, destinato a rincarare dal 2013, quando il prelievo diventerà dell'1,5 per mille senza limiti.
Per ogni milione di titolari, lo Stato porterà a casa 1.500 euro. A farne le spese saranno i risparmiatori medi, famiglie con due redditi fissi e alcune decine di migliaia di euro messi da parte in banca, tra conti correnti e depositi in titoli e obbligazioni.
Per un patrimonio finanziario di circa 80 mila euro, per esempio, il prelievo si aggirerà sui 100 euro alla fine del 2012 e sui 140 euro alla fine del 2013. Chi, al contrario, ha in banca un risparmi consistenti per 500 mila euro verserà circa 500 euro nel 2012 e 740 euro nel 2013.
34 EURO SUI CONTI CORRENTI. Risparmiati dalla tassazione i conti correnti base, aperti per legge a chi ha un reddito fino a 7.500 euro annui, e a quelli con meno di 5 mila euro - circa la metà dei circa 23 milioni di conti bancari o postali -, mentre su tutti gli altri conti correnti sarà applicato un prelievo minimo, che passerà, già alla fine del 2012, dai 22,8 ai 34,2 euro.
Tutti gli altri investimenti finanziari (comprese le polizze unit linked, i conti di deposito on line, i buoni fruttiferi postali dal valore di rimborso superiore a 5 mila euro) subiranno la tassazione senza sconti: dal 1 gennaio 2013, per esempio, l'imposta di bollo sui titoli sale allo 0,15%, arrivando all'1,5 per mille, senza più il tetto a 4.500 euro, che resta solo per le società giuridiche.
CGIA: «VERA PATRIMONIALE». Tra gli addetti ai lavori, a seconda delle categorie tutelate. Per il gestore di fondi comuni Alberto Foà, fortemente critico, si tratta di una «patrimoniale sui poveri». Per Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, il prelievo è una «vera e propria patrimoniale, che si abbatte solo sulla ricchezza finanziaria».

Fonte testo e articolo www.lettera43.i

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