Giovedì 4 dicembre, è uscito in Italia il western catastrofico The Rover, che vede protagonisti Guy Pearce e un sorprendente Robert Pattinson.
Dopo il grande successo di Animal Kingdom (2010), The Rover è il secondo lungometraggio dell’australiano David Michôd. La vicenda si svolge in un futuro non troppo lontano, “10 anni dopo la Caduta”, ossia dopo un collasso economico che ha gettato il mondo occidentale nell’anarchia. Il regista ha definito Asian century (“secolo asiatico”) l’epoca distopica che fa da cornice agli eventi del film: l’Australia è diventata una terra di nessuno, sfruttata senza misura per le sue preziose riserve minerarie. In questo spazio desolato, sia dal punto di vista umano che ambientale, incontriamo Eric (Guy Pearce). Solitario e silenzioso, sembra indifferente al degrado che lo circonda. Quando tre uomini in fuga dopo un colpo finito male rubano la sua macchina, Eric si rivela ferocemente determinato nel recuperare l’unico bene che gli sia rimasto. Algido e violento, non perde la sua lucidità, quasi inumana, e si lancia all’inseguimento dei ladri. Per un caso fortuito incontra Ray (Robert Pattinson), il fratello di uno dei tre uomini, abbandonato dagli altri perché creduto morto. A questo punto il film prende una piega inaspettatamente intimista, focalizzandosi sul rapporto che si crea e si evolve tra i due compagni di viaggio, rapporto che è però fortemente influenzato dal degrado in cui versa il mondo intorno a loro. Anche se la trama vira sull’interiorità, la tensione del mondo esterno aleggia continuamente sul viaggio di Eric e Ray, grazie anche ad una colonna sonora decisamente angosciante.
Usciti dalla sala è impossibile non rimanere meravigliati per l’interpretazione di Pattinson, anche per l’ottimo lavoro che ha compiuto sulla voce, parlando con uno spiccato accento americano del sud – parte fondamentale dell’interpretazione che ovviamente andrà perduta con il doppiaggio. Ray è un ragazzo semplice, leggermente ritardato – il termine forse è troppo forte, la definizione perfetta per lui è naïf – e molto influenzabile: si sarebbe facilmente prestato a diventare una macchietta. Invece Pattinson ha creato un personaggio che riesce a provocare interesse e un forte slancio affettivo nel pubblico, facendolo sorridere non senza una certa dose di amarezza. D’altra parte, la delicatezza di Ray è controbilanciata – e messa ancor più in risalto – dal suo duro e taciturno compagno di viaggio: anche Guy Pearce ha regalato un’interpretazione di altissima qualità. Eric è il fulcro del film, un granitico antieroe noir che in nessun caso e per nessuna ragione rinuncerà alla sua vendetta. Insomma, Pearce e Pattinson hanno dato vita a due personaggi perfettamente complementari le cui dinamiche di relazione portano quasi a scordarsi del quesito che ci si pone fin dall’inizio del film: perché, in un mondo che sta cadendo a pezzi, Eric è a tal punto ossessionato dal ritrovare la sua macchina?
Link alle pagine wiki di Robert Pattinson e The Rover.