Patto di coalizione per il governo Letta. Il presidente del Consiglio ha infatti spostato il vertice intergovernativo Italia-Turchia, previsto per il 17 gennaio a Istanbul, proprio per l’approssimarsi degli incontri che dovrebbero definire un nuovo patto di coalizione per il governo.
I tempi stringono e il presidente del Consiglio avrebbe deciso di non far passare più di due settimane per la definizione di un accordo di coalizione, per arrivare al vertice del 29 gennaio a Bruxelles, con in mano proposte solide e concrete e un Governo definitivamente blindato. I tempi stringono anche per un possibile rimpasto di Governo, dopo le dimissioni del viceministro dell’economia Stefano Fassina e quelle di alcuni sottosegretari di Forza Italia, dopo il passaggio formale del partito di Berlusconi all’opposizione.
Lo stesso Fassina ha “invitato” Renzi a fare i nomi del rimpasto, dato che “giustamente e doverosamente chiede una svolta, perché ha avuto un mandato ampio dagli elettori che l’hanno votato al Congresso”. Fassina però vede come molto difficili delle elezioni anticipate “senza una legge elettorale votata dal Parlamento”.
Fassina continua poi a ribadire come le sue dimissioni siano “un gesto di sacrificio per un’assunzione collettiva di responsabilità”, un gesto che rimane comunque provocatorio nei confronti del nuovo segretario del Pd e che è inteso a mettere “pressione” alla nuova maggioranza interna e allo stesso Renzi per mostrare le carte e non tenere atteggiamenti troppo ambigui nei confronti del governo Letta.
Al netto delle polemiche in casa democratica, il progetto per un patto di coalizione va avanti e la prima compagine politiche ad essere a colloquio dal presidente del Consiglio Letta sarà Scelta Civica, che vedrà questo pomeriggio il premier per un colloquio informale e per mettere sul tavolo le proposte e gli obiettivi considerati irrinunciabili. Poi sarà la volta degli altri.