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Patto di stabilità: Menfi è dentro o fuori?

Creato il 25 ottobre 2011 da Informamenfis
Patto di stabilità: Menfi è dentro o fuori? Tra qualche settimana, a Menfi, vi sarà un nuovo Consiglio Comunale che avrà come oggetto principale il bilancio… con precisione la manovra di salvaguardia degli equilibri di bilancio.. un consiglio dove forse si prospetterà uno sforamento (speriamo di no e se si di poco e quindi recuperabile).. si lo sforamento del patto di stabilità interno. Prima di capire quale può essere il quadro sanzionatorio per questa violazione vi voglio spiegare in modo semplice che cos’è il patto di stabilità. Il Patto di Stabilità e crescita, pensato dall’Unione Europea per tenere sotto controllo i conti pubblici degli Stati appartenenti all’area Euro, è stato introdotto nella nostra legislazione con la legge 448 del 1998 e riguarda Stato, Regioni, Province e Comuni. In particolare l’art. 28 della L. 448/1998 stabilisce che le Regioni, le Provincie Autonome, le Provincie ed i Comuni e le Comunità Montane concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica assunti dall’Italia con l’adesione al Patto di Stabilità e crescita, impegnandosi a diminuire progressivamente il finanziamento in disavanzo delle proprie spese e ridurre il rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto interno lordo. In altre parole è un mezzo per contenere l’aumento incontrollato della spesa pubblica e rapportarla alle effettive possibilità di spesa. È un limite di spesa sulla base dell’anno di spesa precedente (e non più in base all’ultimo triennio) che però molte volte è inadeguato.. Inadeguatezza che ci porta ad avere comuni che se erano stati spreconi nell’anno precedente si trovano a poter spendere di più e comuni che anche se con le casse comunali piene non possono spender soldi perché nell’anno precedente avevano speso poco. Incredibile ma vero… Siamo di fronte ad un sistema che restringe l’autonomia degli enti locali e questa stretta è più forte da un paio di anni, da quando con il Governo Berlusconi per rispettare il saldo finanziario, il riferimento non è più il triennio precedente, ma un anno secco. Una novità che ha peggiorato la norma perché se in un triennio potevano essere attutiti i picchi positivi o negativi dei singoli anni, con l’anno è molto più difficile. Ma ora dobbiamo capire a quali sanzioni un ente locale (come il Comune di Menfi per esempio) in caso di sforamento del patto di stabilità può essere sottoposto:
1) Taglio del fondo sperimentale di riequilibrio o del fondo perequativo pari alla differenza tra il risultato registrato e l’obiettivo programmatico e comunque per un importo non superiore al 5 % delle entrate correnti registrate nell’ultimo consuntivo.
2) Gli enti che hanno sforato il Patto sono assoggettati al limite alle spese correnti, che non potranno superare il valore minimo dei corrispondenti impegni assunti nell’ultimo triennio.
3) Il divieto di assunzioni abbraccia il personale di ruolo e a tempo determinato, i co.co.co. e i contratti di somministrazione di lavoro temporaneo. Sono inoltre vietati i contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi del blocco.
4) Divieto di ricorrere a mutui e prestiti per il finanziamento degli investimenti.
5) Taglio del 30%, rispetto al valore risultante alla data del 30 giugno 2010, delle indennità di funzione di sindaci (o presidenti di provincia) e assessori e dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali (o provinciali).
Delle sanzioni che metterebbero in crisi ancora di più qualsiasi ente locale… Ritornando a Menfi… importante sarà il prossimo Consiglio Comunale ma non tanto (o soprattutto) dal punto di vista politico ma dal punto di vista economico per la città.

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