Paul Bley e il marketing

Creato il 21 marzo 2014 da Scribacchina

L’anno prima di registrare Bright Size Life (primo album solista dell’amico Pat Metheny), Jaco si ritrovò a suonare con Paul Bley, Bruce Ditmas e lo stesso Metheny nello studio di Paul, che decise di registrare queste session; i musicisti erano convinti di fare delle semplici prove, nessuno – tranne Paul, che aveva già le idee chiare – aveva mai pensato che quelle registrazioni sarebbero diventate un disco.

Paul affittò un muro di Marshall e un pedale wah-wah perché aveva appena sentito suonare delle rock band e voleva che anche il suo chitarrista suonasse così, con quel suono. Pat Metheny passò un’intera giornata cercando di cavarne un suono decente.
Andò meglio a Jaco, che alla fine fu costretto ad usare il suo amplificatore.

L’album uscì con un titolo piuttosto anonimo: Pastorius/Metheny/Ditmas/Bley.

Tutto questo accadde nel 1974, nel periodo in cui Jaco non era ancora entrato nei Weather Report. Quando divenne una star, Paul Bley fece uscire una seconda edizione dell’album, gli cambiò copertina e lo intitolò «Jaco». Con sommo dispetto dell’interessato, che giudicò la cosa estremamente sleale.
Sleale ma efficace, visti i risultati in termini di vendite.

Circa tre anni dopo fu la volta di Pat Metheny; il suo nome e quello della sua band, il Pat Metheny Group, erano ormai sulla bocca di tutti, così Paul fece una terza edizione dello stesso album, chiamandolo stavolta «Pat Metheny’s first recording». Metheny la prese sportivamente, anzi ci rise su, convinto che Paul Bley non si sarebbe fermato e avrebbe fatto altre N edizioni dello stesso album, ribattezzandolo a seconda del momento.

Oggi ci resta questa straordinaria istantanea – una vera e propria Polaroid – dove accanto al basso di Jaco, perfettamente riconoscibile, c’è una chitarra che mai, nemmeno per scherzo, avrei attribuito a Pat Metheny.

Eppure mi piace.


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