Finalmente dopo settimane di pausa forzata dovuta agli estenuanti sforzi per il superamento degli esami di maturità posso tornare a scrivere per Ideale Zetetico e per voi cari lettori zetetici che evidentemente non avete altro di meglio da fare che leggere il mio solito farneticare.
Magari sperando che l’aver scoperto di essermi sforzato pressappoco il triplo di quanto fosse realmente necessario mi abbia fatto sbroccare definitivamente.
Non so se dire grazie a dio o malauguratamente, ma non è successo. Quindi potete stare tranquilli, non mi vedrete correre nudo nella piazzetta del Monte di Pietà urlando come un pazzo: non ho perso la ragione.
Cosa che in effetti però può apparire un po’ astrusa dato che, confidando di non essere l’unico a pensarla così, mi sono veramente rotto di usare la ragione. Non che prima la sfruttassi più di tanto.
Solo mi sono accorto (da un po’) che essere razionali può sì avere la sua utilità in determinate situazioni. Può per esempio cacciare via dal cervello quel diavoletto vestito di rosso che ti suggerisce di abbassarti i pantaloni e camminare per via Nazareth benedicendo i passanti e urlando “Buona Pasqua!”
O magari ti può aiutare a resistere alla malsana tentazione di colpire tutti i piccioni che stanno appollaiati sui cornicioni con una di quelle pistolette ad aria compressa che sparano pallette gialle.
Tuttavia è maledettamente poco affascinante, e scommetto che alcuni di voi hanno già messo in atto o sono perlomeno tentati dal mettere in atto i due esempi che ho fornito.
Bisogna tenere presente l’indiscutibile utilità sociale dell’irrazionalità.
L’Esempio degli Esempi è il Libro per eccellenza. No, non il Silmarillion (anche se lo preferisco).
La Bibbia. La Bibbia è piena zeppa di metafore, parabole e allegorie che, porca miseria, non possono essere prese troppo alla lettera.
Non vogliamo davvero credere che un Dio iracondo abbia veramente raso al suolo le città peccaminose, lerce, centro della movida estiva di Sodoma e Gomorra? Andiamo, è evidente che si tratta di una metafora che parla della perdizione degli abitanti schiavi dei propri istinti e bla bla bla…
E l’allegro convivio di JC e la sua band? Spezzare il pane e dare il vino? Ritengo sia una metafora della necessità di riavvicinamento con gli altri uomini e bla bla bla…
Ma detta così perde tutto il fascino. Troppo razionale.
Il popolo vuole il fascino esoterico dell’Ira di Dio e del miracolo della fede.
Altrimenti la domenica i vecchietti non andrebbero in chiesa, ma resterebbero al Club della Terza Età per il campionato regionale di briscola estrema.
L’irrazionale è utile. Sacro. Santo.
Serve ad avere qualcosa in cui credere, perché la realtà fondamentalmente fa schifo.
Serve ad avere qualcosa di cui parlare con i tuoi amici pingoni quando vai a farti un bel boccale di Paulaner Weißbier.
Dunque per un po’ mettiamo da parte la razionalità. Fanculo Darwin, Spencer e Comte.
Fanculo Hegel, Fichte e tutti i cacafave strazzamutande che vogliono seguire un maledetto filo logico che inquadri la il pensiero dentro regole fisse.
Caliamoci le brache e giriamo per via Nazareth urlando “Buona Pasqua!”
Magari incontriamo Mino che si unisce a noi.