(Recife, 19 settembre 1921 – São Paulo, 2 maggio 1997)
In questo saggio la nostra preoccupazione è solo di presentare alcuni aspetti di ciò che ci sembra costituire quella che da tempo veniamo chiamando la pedagogia dell’oppresso: quella che deve essere forgiata con lui e non per lui, siano uomini che popoli, nella lotta incessante per ricuperare la loro umanità. Pedagogia che faccia dell’oppressione e delle sue cause un argomento di riflessione per gli oppressi; ne risulterà l’impegno indispensabile alla lotta per la loro liberazione, in cui questa pedagogia si farà e rifarà costantemente.