
BICEFALO - Vuoto o con il cervello? E... il cuore?
L’intenso sentimento di apprensione e di inquietudine si insinua paventando pericoli o danni; l’atteggiamento costantemente preoccupato e sospettoso induce a precauzioni generalmente immotivate; l’agitazione, l’affanno, lo stato emotivo di repulsione per l’azione momentanea oppure improvvisa di elementi concreti o immaginari e, aspetti, dimensioni inconsuete, sconcertanti, portano all’orrore, al tragico. L’abbattimento, lo sconforto senza alcuna consolazione, senza scorgere ragionevolezza né convenienza, manifesta rabbia e dolore nello scoraggiamento. L’annientamento accanito, disastroso, rende nullo, inutile, frustrante, disconosce la saviezza, avvilisce irrimediabilmente, annienta la capacità di azione autonoma. Creare ad arte lo sbandamento morale, l’incapacità di ragionare serenamente, consente di ridurre alla mercè della merce il restante dell’umano, consumare nell’angoscia persino il ritrovato miracoloso contro l’intelligenza! Nella normalità consapevole, una richiesta per soddisfare un bisogno reale si fonderebbe su una motivazione di ragionevolezza e, comunque, non manifestatamente irragionevole, altrimenti obbligherebbe all’osservanza.
TUTTO TACE
E tutto tace
nel silenzio
ritroviamo il passato.
Il sentimento premonitore
di un tempo
dove l’inesperienza
cercava cose nuove
è ormai avvenuto.
Arrivano idee
tramontano sogni vecchi
e nel presente
una spinta impellente
porta già nel futuro.
Tutto non è più oscuro
e l’alba di un giorno
urla nuove verità.
Ma nel cuore tutto tace
il sentimento primordiale
solo rimane
e dalla procreazione
brulicano su questa terra
gambe, braccia e teste.
-Renzo Mazzetti-
(Verso levante,poesie del mio autunno caldo,ISMECA,2009)