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Paura di volare: il mio equipaggiamento

Creato il 27 luglio 2012 da Insolitameta @insolitameta

Quando ci penso mi si stampa un sorriso beota in faccia. Mi prendo in giro da sola, insomma.  Leggere di viaggi, scrivere di viaggi, pensare ai viaggi, praticare uno sport che mi tiene sempre sospesa in aria, vivere continuamente con la testa fra le nuvole e

e avere paura di volare.

Non che le due cose – viaggiare e volare – siano necessariamente connesse. Con tutti i mezzi di trasporto che esistono! Ma ormai le stazioni ferroviarie le conosco a memoria, la navi richiedono troppi soldi per un viaggio appena appena dignitoso, le macchine esigono qualcuno che abbia voglia di guidarle…che si fa? Dopo quattro anni dall’ultimo volo, con mio sommo stupore, riprendo l’aereo. Non che la mia sia una vera e propria aerofobia, eh? Addirittura da piccolina mi sarei tuffata dal finestrino per mangiarmi tutto quello zucchero filato che i grandi chiamavano nuvole. Mi portavo il mio quadernetto da colorare e sorridevo continuamente alle hostess.

E poi chissà, forse vittima del bombardamento mediatico, forse vittima di qualcosa di ben più profondo nascosto nel mio cervellino, ho incominciato ad avere paura. E ho continuato a prendere l’aereo. Se non fosse che l’ultima volta, quattro anni fa appunto, il volo di ritorno da Londra non è stato propriamente uno spasso. Almeno per me. E mi son detta “basta. Con te, aereo, ho chiuso.”

Fortunatamente nella vita non si prendono decisioni inderogabili. Fortunatamente ci si può ripensare. Fortunatamente ci si può aiutare.

E’ deciso, si parte!

Ovviamente ho adottato, lo sto ancora facendo, qualche strategia utile per viaggiare nel migliore dei modi possibili. Strategia utili per me, ben chiaro, ma che potrebbero fornire qualche spunto curioso a tutti coloro che, in preda al panico, si accingono a salire su un aereo!

  • Ho aperto un blog di viaggi semplicemente perché desideravo scrivere. E condividere. In realtà è diventato, oltre che un divertente passatempo, un vero e proprio strumento terapeutico. Ebbene sì, da quando ho cominciato a scrivere di viaggi, ho anche cominciato ad intravedere la possibilità di ri-affrontare la mia paura.
  •  Leggere di gente che prende più aerei in un mese, che affronta lunghissimi viaggi, che visita luoghi così distanti…non fa certo passare la paura dell’aereo, ma indubbiamente invoglia a tentare di superarla.
  • Sto leggendo un libricino ben fatto: “Mai più paura di volare” di Luca Evangelisti. Certo non sconfiggerò così i miei timori, ma offre qualche spunto di riflessione interessante.

Sull’aereo:

  • Porterò un paio di libri per il viaggio, ma per il volo proprio no! Solo riviste frivole che parlano di tintarella, shopping e make-up. Bisogna pur rilassarsi in qualche modo!
    :)
  • Parlare con gli sconosciuti è ottimo. Indubbiamente distoglie l’attenzione dai mille rumorini, vuoti d’aria, cuore a mille, mani che sudano, che tengono alta la tensione. E poi permette di controllarsi un po’ di più. Magari mentre parliamo con uno sconosciuto evitiamo di ripetere mille volte “oddio, oddio, oddio”, di mangiare tutte le unghie, di deglutire continuamente.
  • Non prenotare con troppo anticipo (anche se mi rendo conto che si rischia di spendere un capitale). L’ansia anticipatoria è veramente una brutta bestia.
  • L’obiettivo finale deve vincere sulla paura. Volete sapere perché mi sono decisa a volare? Cliccate qui, qui e qui.
    :)

Buonissime vacanze a tutti

:)


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