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Paura e delirio a Las Vegas, di Hunter S. Thompson

Creato il 09 luglio 2012 da Tizianogb

Paura e delirio a Las Vegas, di Hunter S. Thompson

Leggere "Paura e disgusto a Las Vegas", che è poi il titolo originale dell'opera di Hunter S. Thompson, dopo averne visto il film almeno una ventina di volte è un po' come passare una notte di follie con miss universo del 1970: anche se quarant'anni fa è stata incoronata la donna più bella del mondo (anzi, dell'universo), un po' delle aspettative che ti potevi fare vanno a farsi fottere: non so se mi spiego... di solito sono uno che preferisce prima leggere il libro, e solo dopo andare a vedere la trasposizione cinematografica della storia; ma il problema è che sono venuto a conoscenza dell'esistenza di Thompson solamente in seguito alla visione del film, quando è uscito nelle sale, e a quel punto era tecnicamente impossibile tornarsene indietro nel tempo per correggere questo mancanza. E in ogni caso, se avessi a mia disposizione una macchina del tempo non la utilizzerei di certo per queste cagate, vi pare? Anyway, parlavamo del libro di Thompson... che ci crediate o meno, il mio rammarico di averne visto prima la versione cinematografica è reale: "Paura e disgusto a Las Vegas" è in assoluto il romanzo (se così si può definire) più divertente e geniale che mi sia mai capitato di leggere in vita mia. E se non fosse così diseducativo e inneggiante all'uso smodato di qualsiasi sostanza stupefacente, eccitante, calmante, esilerante mai creata ed usata dall'essere umano, sono totalmente convinto che andrebbe preso in considerazione come testo scolastico mondiale, da tradurre e far leggere ai bambini di tutte le razze e le religioni. Perchè?... Beh, perché è un'esplosione di fantasia, inventiva, ironia e un meraviglioso esempio di come si possa giocare con le parole, e le immagini, usando una tecnica narrativa del tutto free-stile eppure dannatamente limpida. Insomma, giornalismo gonzo all'ennesima potenza. Molti di voi avranno già visto il film (stupendo anche quello), ma credetemi quando vi dico che il libro è qualcosa di superlativo... l'unico problema, è che il film ne è una trasposizione fedele al 100%: quindi se avete già visto quello e vi accingete a leggere il romanzo, non troverete alcuna differenza, anzi... La sceneggiatura di Gilliam non ha fatto altro che riproporre letteralmente ed integralmente ogni singolo passaggio, ogni singola virgola scritta da H.S.Thompson. Il che è un peccato. A parte la storia (esilarante) della scimmia nelle pagine finali, non vi è differenza alcuna, tra parole ed immagini. Probabilmente dipende dal fatto che i classici della letteratura sono un po' come la musica (classica): non possono subire variazioni eclatanti, ne improvvisazioni azzardate. Forse è proprio così. Non si può far piangere la Gioconda e non si può impedire a Romeo e Giulietta di suicidarsi: non lo pensate anche voi? Il fascino di un classico risiede anche nella sua perfezione immutabile... e "Paura e disgusto a Las Vegas", un classico lo è per davvero. 

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