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Paure e speranze sul mercato del petrolio

Da Metallirari @metallirari
Paure e speranze sul mercato del petrolio

L'incertezza che domina sui mercati di tutte le materie prime è alimentata in questi mesi dal re di tutte le commodities: il petrolio.

I dati contrastanti sulla produzione petrolifera, la guerra in Siria e il conflitto all'interno del parlamento iraniano circa la ripresa dei rapporti con l'Occidente, sono i pezzi di un rebus il cui effetto è di alimentare a tratti paure e a tratti speranze sul futuro prossimo dell'oro nero.

Dagli Stati Uniti arrivano dati sulla produzione petrolifera che, secondo la Energy Information Administration (EIA), mostrano come le raffinerie abbiano ridotto la propria produzione e come le scorte di petrolio greggio siano aumentate di 3,1 milioni di barili settimana su settimana. Dati in netto contrasto con quelli rilasciati dall'American Petroleum Institute (API). Una confusione che il mercato non ha apprezzato.

Per qualcuno, i conflitti geopolitici, soprattutto in Siria, alzeranno i prezzi del petrolio.

Per qualcuno, i conflitti geopolitici, soprattutto in Siria, alzeranno i prezzi del petrolio

Secondo la BBC, i ministri della difesa della NATO sono preoccupati per l'escalation delle attività militari russe in Siria, dall'uso di missili di crociera agli attacchi aerei. La Russia nega le accuse occidentali di appoggiare il regime di Bashar al-Assad, insistendo sul fatto che gli attacchi sono rivolti allo Stato Islamico (ISIL).

Guardando all'Iran, lo storico accordo sul nucleare sembrerebbe non sia ancora affare fatto. Anche se ha sostenuto gli ultimi diciotto mesi mesi di negoziati, Khamenei, leader supremo iraniano, non ha ancora approvato pubblicamente l'accordo nucleare con gli Stati Uniti, Germania, Francia, Gran Bretagna, Cina e Russia. La questione potrebbe essere un fattore rialzista per le quotazioni del petrolio, condannato al ribasso anche dalle possibili conseguenze di un tale accordo ("Come cambierà il mercato del petrolio dopo l’accordo sul nucleare iraniano").

L'Ayatollah Ali Khamenei ha messo un freno alle speranze di porre fine all'isolamento dell'Iran dopo aver raggiunto l'accordo sul nucleare. Affermazioni che contraddicono direttamente quelle del presidente iraniano Hassan Rouhani, che ha detto che il suo governo è pronto ad aprire colloqui con gli Stati Uniti su come risolvere il conflitto in Siria.

Il sentimento di mercato sul petrolio è ancora improntato al ribasso ma, livelli di incertezza così elevati circa lo sbocco di importanti questioni geopolitiche, potrebbero portare brutte sorprese per tutti i ribassisti ad oltranza.

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