paure e stranezze di lunedì mattina

È strano essere qui, di lunedì, in questa stanza ancora semivuota a guardare il pc, che funziona, la connessione via cellulare, che funziona, a sentire il condizionatore, che funziona, ma che ancora non è riuscito a togliere il freddo atavico da queste pietre.
È strano che sia lunedì, mi dà fortissimo la sensazione dell'inizio, di qualcosa che sta per partire ma risente ancora un po' del sonno del  lunedì mattina, del torpore da weekend appena finito, soprattutto, della paura di uscire dal piumone e affrontare il freddo dell'inizio settimana.
Perchè, a pensarci bene, è la paura l'emozione più forte in questo momento. La paura di aver tentato un salto troppo lungo, quella di deludere, la paura di aver investito tanto in qualcosa che... boh! chissà come andrà.
Ho davanti la parete vuota su cui andrà il divano. È ancora vuota, appunto, e la paura che quel divano possa non riempirsi mai mi riempie di angoscia.
Però sono qui. Ho voluto iniziare questa settimana venendo a lavorare nel mio nuovo studio, per quanto incompleto, e non a casa. Perchè la paura è tanta, ma, come sostengono i miei maestri, solo chi non è più vivo non sente paura e chi è coraggioso non è colui che non sente paura, che sarebbe peraltro incosciente o, di conseguenza, morto, il coraggioso è chi fa le cose con paura. Sentendo la paura, vivendola, affrontandola senza lasciarsi vincere.
E io vorrei fare così. Fare con paura. E sarà quel che dovrà, vorrà o potrà essere.
Io, intanto, sono qui.
Buon lunedì.