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Paventi quel che v'e' da paventar di me e dei miei iridi banditi, lasciali legittimamente impregnar di memorie sopraffatte. Io son stato in tal modo, rammentalo ancor, son stato d'un fuggevole inverno... e se nul m'appaga e m'arreca tepor nulla m’appartien davvero. È novamente l’ora d'un altro luogo, frugola che cogli fior e li smarrisci lungo la via, dunque volgiti indietro. Sarò confuso e palpitante nel intraprender la via, in fondo amar è stato al tempo d'una ottima arte e potrei, e potrei, agognar ancor di sgretolar la mia pelle al tepor rovinoso di te, di lasciar siano le tue mani, novamente le tue mani, a camminar le mie.
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