PAVIA. Carnevale
in cucina. Opere su carta di Tomaso Buzzi è la mostra che s’inaugura sabato 20
settembre alle ore 18 nello Spazio per
le arti contemporanee del Broletto 2, e che resterà aperta fino al 27
settembre prossimo.
Si tratta di un’accurata
selezione di chine e carboncini di Tomaso Buzzi (Sondrio 1900- Rapallo 1981)
artista riservato ed eclettico, uno dei più grandi architetti italiani del ‘900.
Oltre alla
carriera ben più nota di architetto, infatti, Buzzi era dotato di una
particolare predisposizione al disegno che emerge da schizzi, matite,
acquerelli, chine e carboncini tutte
caratterizzate da un tratto nervoso e vibrante.
Le fantasie di cuochi di diverse nazionalità, forme e colori, silhouette appena accennate che volteggiano, anche a testa in giù, tra pentole e piatti; alcuni soli, altri in compagnia di altri cuochi in quella che appare una vera “carnevalata di cuochi”. Organizzata da Giorgio Forni, Direttore della Fondazione Sartirana Arte cui appartengono le “Fantasie di cuochi”, in collaborazione con il Settore Cultura del Comune di Pavia, la mostra presenta personaggi molto amati da Buzzi, inventati e ritratti fin dai primi anni trenta del ‘900 quando con Giò Ponti illustrò il volume La cucina elegante ovvero il Quattrova illustrato pubblicato per le edizioni Domus nel 1931.
Gli orari per le
visite: da martedì a venerdì ore 17-20, sabato e domenica 10:30-12:30; 17-20.
L’ingresso
è libero.
Il talento di Buzzi Buzzi, Nervi Ponti, tre grandi figure dell’architettura italiana del novecento, valtellinesi d’origine e protagonisti, eclettici e creativi, non solo di un processo di rinnovamento tecnico e formale della loro disciplina, ma anche di quella articolazione della cultura del progetto che chiamiamo design. Buzzi e Ponti in particolare poi furono straordinari inventori di nuovi filoni delle arti decorative: si pensi soltanto al ruolo di Buzzi alla direzione artistica della Venini nei primi ani 30.
Raffinato dandy, Buzzi era rigoroso selezionatore di una
committenza privata di altissimo livello: i Volpi di Misurata, i Cini, gli
Agnelli, i Necchi, i Visconti di Modrone, i Pirelli, la crema della nobiltà e
dell’imprenditoria italiana. Con una scelta snob e coraggiosa di distacco dal
regime e persino da Ponti, Buzzi proseguiva la sua strada da solo, armato solo
del piacere e della ricerca curiosa dell’ignoto, del viaggio,
dell’esplorazione, del sogno. Frenetico e magnifico grafico, era onnivoro
divoratore di immagini e creatore di fantasie visionarie e divertite, di interi
cicli di opere: dai “cuochetti” agli “angeli veneziani”, ai “progetti utopici”
che diedero vita a quel lucido delirio strutturato che divenne il complesso di
edifici alla “Scarzuola” di Montegabbione, scrive Giorgio Forni, Direttore
della Fondazione Sartirana Arte.
