O almeno così sembrerebbe a vedere la sala gremita che al Collegio Volta, ha fatto da scenario al secondo atto di quel processo di cambiamento avviato a metà luglio scorso da due consiglieri del centrodestra Antonio Bobbio Pallavicini (FI) e Nicola Niutta (NCD).
Un incontro aperto a tutto il mondo del centrodestra, una autoconvocazione, voluta dai consiglieri di Forza Italia tra cui Melania Lanave e Barbara Longo; "autoconvocazione" altra formula nuova per non dover avere, almeno per ora, l’ingombro della presenza di simboli politici per identificarsi; dunque un passaparola fra amici che vogliono ritrovarsi per far ripartire un gruppo la cui consistenza sul territorio sembra svanita in tanti, troppi rivoli, in tanti, troppi nomi di partiti grandi e piccoli e gruppi di ispirazione politica sia locali che nazionali.
Insomma se l’unione fa la forza, a Pavia il centrodestra è in cerca di questa forza e la deve ritrovare e far riemergere senza se e senza ma, per non lasciare più spazio e margini di manovra al centrosinistra. Facile a dirsi, più difficile a farsi perché l’unione comporta sempre, naturalmente, la perdita di alcuni elementi identitari dai quali difficilmente i gruppi politici, con o senza simboli, e soprattutto i partiti nazionali, sono disposti a recedere.
Dunque occorre prendere bene le misure, capirsi e mettersi seduti intorno ad un tavolo per approfondire e analizzare quegli argomenti concreti e veri che costruiscono la nuova unione. Questo è accaduto al Volta dove, con la moderazione dell’avvocato Francesco Rampulla, i due consiglieri di opposizione Bobbio Pallavicini e Niutta hanno fatto il punto della situazione lasciando poi la parola ad esponenti esperti che hanno trattato di urbanistica, di tasse, di welfare e cultura.
Antonio Bobbio Pallavicini e Nicola Niutta
“Dobbiamo mettere al centro i bisogni dei cittadini che ci chiedono di intervenire e far sentire la nostra voce – ha detto Bobbio Pallavicini -. A Pavia c’è tanto fermento e una gran voglia di rimettersi in gioco. Per ripartire però non si può prescindere dalle cose concrete Per cui cerchiamo le basi per costruire il nuovo”. Una battuta poi sull’unità del centrodestra, inevitabile visti le recenti notizie di cene e divisioni in cordate interne a Forza Italia: “Non parlo di pacificazione – ha detto Bobbio Pallavicini - perché di guerre non ce ne sono ma dobbiamo unirci per il bene del nostro territorio”. E l’unità necessaria quanto imprescindibile per vincere alle prossime elezioni, ha fatto capolino anche nel breve ma intenso intervento di Nicola Niutta: “Un progetto che guardi al futuro chiede competenza e la competenza deve diventare la nostra password. I cittadini ci chiedono che il centrodestra sia unito lasciando perdere i personalismi. Ora la gente ci chiede di andare avanti, e poiché noi lavoriamo sulla base di quello che ci dicono i cittadini, chiediamo a voi di aiutarci”. E a questo scopo è stato anche creato e messo a disposizione un indirizzo mail l’[email protected] perché serva a raccogliere “contenuti politici” e “segnalazioni” da parte dei cittadini.Carlo Barbieri
Parlando di unità, davanti ad un ospite inatteso ma silenzioso, seduto in prima fila, quale Alessandro Cattaneo che non più tardi di due giorni fa veniva dato per assente all’incontro odierno in quanto impegnato altrove, si è aggiunto il neocommissario provinciale di Forza Italia, il sindaco di Voghera Carlo Barbieri. Che parla subito chiaro: “C’è stata una spaccatura enorme in Forza Italia a Voghera. Lo sapete bene! dovuta a personalismi che vanno al di là della volontà di fare un cammino insieme. L’esempio di Voghera serva a far capire che necessita unità affinché non accada in Provincia quanto è accaduto da noi. Abbiamo vinto, sì! Ma grazie ad uno sforzo imponente di tutti noi e voi ma questo non deve più ripetersi. Non dimentichiamo che il prossimo anno andranno al voto 27 Comuni e avremo le elezioni provinciali di secondo livello. Quindi dobbiamo restare uniti”.Valerio Gimigliano
E sulla manifestazione di Bologna: “Sì noi ci saremo, perché dobbiamo restare uniti pensando che se 16 milioni di persone non vanno a votare e stanno a casa, significa che noi dobbiamo restituire loro la voglia di partecipare e di esprimersi e la voglia di sapere che esiste una forza che li rappresenta”.Micaela Monti
Sono seguiti gli interventi dei numerosi ospiti invitati ad un incontro che qualcuno ha già ribattezzato la “Leopolda del centrodestra”, interventi del mondo sindacale di Cisl e Uil, dell’associazionismo culturale come Agorà rappresentata da Valerio Gimigliano e dal Comitato del Borgo “Salviamo la via Milazzo” rappresentato da Micaela Monti una delle fondatrici insieme con Marcella Magnino, e dei piccoli gruppi politici nati da poco come Italia Unica per il quale era presente Ambra Natale ma non Niccolò Fraschini dato come impegnato altrove. Tra i neonati nell’area pavese all’invito ha risposto anche Azione Democratica rappresentata dal segretario cittadino Daniela Vittori, dal vicepresidente Giammatteo Rona e dal coordinatore Micaela Scala.Una presenza particolarmente attesa, soprattutto a seguito delle strette collaborazioni stabilitesi dai mesi scorsi fra AD e le forze di opposizione in consiglio che si sono spesso fatte portavoce delle richieste e delle segnalazioni avanzate dal neonato gruppo politico. E alle affermazioni di Bobbio Pallavicini rilasciate ieri in una intervista al nostro magazine e nelle quali sembrava voler suggerire quali dovessero essere le linee guida di Azione Democratica (“L'obiettivo di Azione Democratica, di concerto a quello di tutto il centrodestra pavese, non deve essere quello di focalizzare l'attenzione su di sé, ma andare al di là del ruolo politico per offrire un'alternativa alla nostra Pavia, che versa in uno stato di totale abbandono" articolo), le parole della Vittori sono suonate come una risposta: “Siamo nati liberi da ideologie partitiche preconfezionate – ha detto la Vittori -. Per questo motivo siamo aperti al dialogo e al confronto con qualsiasi interlocutore politico che operi nell’interesse del benessere del cittadino e della nostra città. Saremo disponibili pertanto a percorrere un pezzo di strada con ogni forza politica presente sul territorio che voglia condividere una nostra idea o un nostro progetto in tal senso”. Se da un lato però queste parole hanno dimostrano una certa fierezza che non intende dare spazio ad ingerenze di qualsivoglia genere, d’altro canto però viene spontaneo chiedersi come mai allora AD, che si dichiara da sempre e per statuto, “trasversale” alla politica, non facendo dei distinguo basati sulla appartenenza ai partiti ma sulle idee concrete, abbia accettato un invito, seppure informale e seppure frutto di rapporti sempre più stretti intrattenuti negli ultimi mesi, da parte di una forza politica del centrodestra per un incontro che parla del futuro del centrodestra.
E per finire anche un'altro gruppo ha fatto rumore per assenza, ovvero la Lista Civica Pavia con Cattaneo di cui non si è visto alcun rappresentante in consiglio. Qualcuno ha commentato ironicamente che forse fosse inutile visto la presenza dello stesso Cattaneo, per altri invece, è stato interpretato come un messaggio di una Civica che intende tenersi distinta dalle scelte partitiche del nuovo centrodestra.
Dunque, prove di unità... forse.
(mpa)