PAVIA. Alberto Cazzani presidente Confindustria Pavia: “Sì alla spending review ma fatta seriamente”
Creato il 01 aprile 2015 da Agipapress
PAVIA. Disoccupazione in crescita secondo i
dati Istat; ma cosa ne pensa Confindustria Pavia? “Sarebbe sbagliato sorprendersi
di fronte a quei dati – afferma il presidente di Confindustria Pavia Alberto
Cazzani che non mostra stupore nel commentare i dati Istat sulla
disoccupazione -. È vero, la situazione è leggermente migliorata. Le
riforme del governo stanno prendendo piede. Abbiamo ancora tanti
problemi da risolvere e ostacoli da superare. La concretizzazione degli
interventi strutturali è indispensabile anche sul territorio. Bisogna
invertire la rotta e arginare quel mood collettivo antiindustriale e di indolenza
a fronte delle pastoie burocratiche che opprime l’economia pavese”.
Per quanto riguarda la pubblicazione del
rapporto Cottarelli sulla revisione della spesa pubblica Cazzani
aggiunge: “Di rapporti e documenti ne sono circolati fin troppi. Molti
sono buoni. Ma adesso basta. La spending review deve essere fatta! Lo
scorso fine settimana, a Venezia, in
occasione del convegno sulle Pmi, Alberto Baban,
presidente della piccola industria, ha detto che gli sprechi della PA
costituiscono una zavorra pari al 30% di Pil. Il dato è drammatico” ha aggiunto
Cazzani che ha poi specificato: “D’altra parte per ottimizzare i servizi della
pubblica amministrazione è necessaria un’operazione chirurgica. E non
limitarsi ai tagli lineari che in passato non hanno soddisfatto le
attese”.I 186 comuni che sorgono nella provincia di Pavia,
insieme con le società municipalizzate e partecipate, sono un modo per
polverizzare il territorio stesso e rappresentano “una foresta inestricabile di
interlocutori che spesso si muovono caoticamente e come solisti”.
Per il leader degli industriali pavesi “c’è un urgente bisogno di
snellire drasticamente l’apparato burocratico e riorganizzare gli enti
locali, accorpando i comuni più piccoli e specificandone le competenze.
Solo così si può ridurre la spesa pubblica. Vanno inoltre adottati i
costi standard.
Senza una riorganizzazione degli enti
territoriali, le clausole di salvaguardia di Bruxelles imporrebbero al
governo di aumentare Iva e accise su benzina e petrolio”.Attualmente, per quanto riguarda i tagli agli enti
locali, 5,2 miliardi sono già a bilancio 2015 ma in buon parte da
realizzare, cui si devono sommare almeno altri 10-12 miliardi di nuovi tagli.
Senza un intervento strutturale, l’Iva balzerebbe dal 22% al 24% nel
2016.
“Francamente che Dio ce ne scampi – commenta il presidente di
Confindustria -. Anzi, che la politica ci risparmi un nuovo, inutile bagno
di sangue”.
a cura di Serena Baronchelli
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