Per questo motivo hanno ritenuto ora più che mai necessario unire le forze per sottolineare alcuni aspetti della questione al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha di recente proposto un Decreto Legislativo che sembra delegittimare l'operato sin qui svolto dagli enti pubblici.
"L'ipotesi di togliere ai sindaci la possibilità di regolamentare gli orari di accensione delle slot non può che trovarci decisamente contrari - si legge nella lettera - si tratta di uno dei pochi strumenti a nostra disposizione per arginare il fenomeno. Anche l'ipotesi di togliere alle amministrazioni locali la possibilità di individuare "luoghi sensibili" intorno ai quali sia vietato concedere nuove autorizzazioni per l'apertura di sale gioco non può essere da noi accolta senza sconcerto. Questo strumento, introdotto dalla legge regionale 8/2013, si è rivelato molto efficace per evitare l'incremento di apparecchi slot e nella tutela della fasce deboli".
L'auspicio dei Comuni Lombardi è che la nuova normativa non modifichi il lavoro svolto dalle singole amministrazioni, ma sappia recepire le indicazioni di Corte Costituzionale, Consiglio di Stato e Tribunali Amministrativi Regionali, che recentemente hanno riconosciuto la validità dei provvedimenti di regolamentazione del gioco d'azzardo da parte delle amministrazioni locali.
a cura di Serena Baronchelli