PAVIA. Analogico vs digitale: una battaglia che a Pavia sembra
ancora aperta. "Non è possibile che Pavia non valorizzi strutture come
l'incubatore di impresa - ha esordito l'assessore regionale alle Attività
Produttive Mario Melazzini invitato al
convegno organizzato dal gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Pavia -.
Confindustria sta facendo squadra con le realtà territoriali per creare
cultura. Spero sia possibile raccogliere i punti di forza e di debolezza del
nostro sistema, per comprendere come agire". A raccogliere la provocazione è stato il sindaco di Pavia Massimo Depaoli chiamato a intervenire sullo stato di salute delle aziende pavesi."Spero che le aziende avanzino richieste, aiutandoci in questo modo a stabilire le priorità e i desiderata. In questi mesi abbiamo costruito un percorso. Non mi piace lisciare il pelo all'uditorio, ma mi preme sottolineare che abbiamo approvato una delibera che garantisce nuovi incentivi alle imprese. Abbiamo previsto un tetto massimo di 200mila euro per la rimozione di amianto o per l'insediamento di attività innovative, purché esse non vadano a insediarsi su suolo vergine. Abbiamo cercato di rendere competitivo il recupero delle aree dismesse, prevedendo anche sgravi per chi apre negozi di vicinato".
A stimolare il dibattito fra gli imprenditori presenti,la
provocazione di Marco Salvadeo confermato presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Pavia, che ha chiesto se sia corretto continuare a contrapporre
l’analogico al digitale: "L’innovazione e la tecnologia applicate
nell’industria devono avere sia l’elemento tangibile, sia quello informatico.
Il digitale fornisce servizi sempre più organizzati e strutturati a sostegno
dell’industria manifatturiera che rimane e deve rimanere il perno dell’impresa
italiana e pavese".
Alla provocazione ha replicato Massimo Bergaglio di Piberplast società vogherese di produzione
di materie plastiche: "Le materie plastiche sono un prodotto analogico -
ha spiegato - L'azienda, però, oggi può dirsi digitale in quanto il processo
viene controllato da macchinari dall'inizio alla fine. Non è stato un passaggio
molto semplice: comprendere l'utilizzo di macchinari tecnologici non è stato
immediato. La digitalizzazione delle nostre aziende ci ha aiutato a far fronte
alle aziende del mercato, ma le idee vengono ancora dall'uomo: la creatività è
ancora analogica”.
Serena Baronchelli
