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PAVIA. ASM discussione in consiglio. Depaoli: "Chi doveva vigilare non l'ha fatto".

Creato il 20 ottobre 2015 da Agipapress
PAVIA. C'era del marcio in Asm. La citazione shakespeariana rappresenta la perfetta sintesi delle dichiarazioni del sindaco Massimo Depaoli dopo l'arresto di Pietro Antoniazzi ex responsabile finanziario di Asm Pavia, accusato di peculato.
Il caso nato dalla sparizione di 1,6 milioni di euro dai conti di Asm Pavia su cui sta indagando la procura, sembra avere finalmente una pista su cui procedere. Come evidenziato nei giorni scorsi dalla stessa giunta, nella banca piacentina cui è collegato l’Iban di alcuni pagamenti, esiste un conto a nome di Asm Pavia e non del Comune, destinatario unicamente fittizio dei versamenti partiti dalla società di via Donegani.  Tredici note di credito con importi che si attestano intorno ai 120mila euro, sono finite sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti dopo l’esposto presentato da Asm Pavia. "Non entro nel merito delle indagini - ha dichiarato Depaoli commentando il possibile coinvolgimento di Antoniazzi -. La gravità del fatto è però inaudita. E' difficile credere che tutto possa essere ricondotto a una sola persona. Asm rappresenta un valore per la città e l'anno prossimo sarà chiamata a gestire la sfida del porta a porta. In questi anni, però, è stata abbandonata a se stessa e privata di pianificazione. Sono spariti quasi due milioni di euro, non lo scontrino di una cena: chi doveva vigilare non l'ha fatto. Il nuovo CdA ha fatto emergere il marcio latente; perché non è accaduto prima?". 
"Quanto si va delineando è complesso, ma spero che verrà gestito in modo professionale - ha replicato il capogruppo Forza Italia Antonio Bobbio Pallavicini fra il serio e il preoccupato -. Strumentalizzare l'accaduto consentirebbe di guadagnare qualche mese ma non risolverebbe il problema. Non serve creare climi esasperati: mi appello alla ragionevolezza del sindaco".  "L'arresto di uno dei protagonisti pone più di un interrogativo, soprattutto perché la Guardia di Finanza è stata a Palazzo Mezzabarba e in via Donegani - ha rincarato la dose il capogruppo della lista civica Pavia con Cattaneo Rodolfo Faldini -. Strumentalizzare a fini politici quanto sta accadendo, mi sembra alquanto temerario. Le colpe, come nei migliori classici politici, sono sempre della precedente amministrazione ma sarebbe opportuno, prima di tirare le somme, attendere la fine delle indagini". "Chi è un ladro va trattato da tale - ha aggiunto l'ex sindaco Alessandro Cattaneo -. Auspico che, una volta identificato il raggiro, si possa fare chiarezza in poco tempo. Ci tengo a ricordare, però, che quando sono arrivato, l'amministrazione di centrosinistra aveva lasciato un buco di bilancio di 4 milioni di euro. Dal punto di vista industriale, l'Asm consegnata alla sinistra nel 2014 è migliore di quella ereditata da noi nel 2009".
Un atteggiamento, insomma, politically correct da ambo le parti, che non è stato digerito facilmente dal capogruppo M5S Giuseppe Polizzi. "Destra e Sinistra giocano allo scaricabarile - ha sbottato -. In passato erano le ambizioni personali a influire sulle stabilità della giunta e del consiglio comunale. Nessuno mette in dubbio che il sindaco abbia scoperto che, come si suol dire, il malato aveva la febbre ma l’ha solo curata anziché trovare un vaccino; il vaccino sarebbe stato una diversa gestione della commissione nomine".
Fra dichiarazioni, repliche e richieste di parola per "fatto personale", il bandolo della matassa ha rischiato più di una volta di perdersi.  "La necessità che muove l'azione amministrativa dovrebbe essere tutelare l'azienda, in questo caso Asm - ha ricordato il capogruppo NCD Nicola Niutta -. Non è ancora stato nominato un legale che potrebbe fare in modo che le cifre rubate siano restituite. Lasciamo lavorare la magistratura, poi vedremo a chi addossare le responsabilità. Credo si debbano fornire alla cittadinanza risposte concrete anziché fare sterile propaganda politica".
di Serena Baronchelli

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