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PAVIA. Aumentare gli spazi ai disabili e lottare contro "i furbi"

Creato il 27 maggio 2015 da Agipapress
PAVIA. Aumentare spazi disabili lottare contro furbi PAVIA. Ampliare gli spazi destinati ai disabili in città conducendo una vera e propria "lotta ai furbi". Un duplice obiettivo raggiunto dal Comune di Pavia, che ha firmato oggi un Protocollo di Intesa con il Comitato Paralimpico Italiano, con lo scopo di destinare gratuitamente maggiori spazi cittadini alle associazioni affiliate al Cip e ad evitare che i soliti "furbetti" inseriscano nei propri team persone con disabilità per usufruire di vantaggi economici. 
"Crediamo nel binomio sport e disabilità - ha ribadito l'assessore allo sport Davide Lazzari -. Chi ci chiede spazi per lo sport con disabili spesso agisce per interesse, sperando di usufruire della gratuità di tali spazi, senza in realtà svolgere un lavoro serio".
"Con questo protocollo - ha aggiunto l'assessore - il Comune riconoscerà l'impegno delle associazioni che veramente tutelano i disabili. Abbiamo trasformato un terreno in cui si poteva andare a giocare pagando una quota oraria in uno spazio a utilizzo esclusivo delle persone con disabilità. Quest'anno abbiamo destinato il 45% del bilancio di settore alla disabilità, e nei prossimi anni proseguiremo su questa strada. Si tratta di un bello spaccato di umanità che va portato avanti". 

"Gli spazi destinati alla disabilità in Lombardia sono pressoché inesistenti - ha dichiarato il presidente regionale Cip Pierangelo Santelli -. Le strutture in Lombardia oggi sono inadeguate per il mondo paralimpico e per le difficoltà che ogni giorno una persona disabile incontra. L'ASL di Pavia, per esempio, ha compiuto errori enormi: non ha competenza sul territorio. Alcuni bagni per disabili impediscono ai disabili stessi l'utilizzo del water. Il Comune deve far verificare i servizi alle persone adeguate, che non sono ingegneri e tecnici, ma chi è seduto sulla carrozzina. Vorrei che tanti Comuni avessero la sensibilità di portare avanti un discorso di questo genere".
a cura di Serena Baronchelli

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