L'iniziativa coinvolge il Comune di Pavia, le associazioni di categoria e i negozi di vicinato.
A mettersi in contatto con il realizzatore del progetto, Francesco Ardito, è stata la consigliera Cristina Bruzzo, che ha organizzato un incontro con la stampa per far conoscere ai pavesi questa nuova possibilità di risparmiare sulla spesa.
"L'amministrazione comunale è molto contenta di poter aderire a un progetto che permette di non sprecare il cibo - ha esordito il vicesindaco Angela Gregorini -. Con LastMinuteSottoCasa vincono tutti: il commerciante che guadagna più di quanto non avrebbe potuto in una normale giornata di lavoro, il cliente che acquista un prodotto a prezzi stracciati e il pianeta, che è meno inquinato".
"Vengo da Genova e non vorrei sfatare il mito del genovese parsimonioso - ha scherzato la Bruzzo- ma l'idea di sprecare il cibo proprio non mi va. Il progetto, scoperto su internet, mi ha convinto. Gli universitari, per esempio, hanno un budget molto ridotto, quindi è importante per loro poter avere la sera un pollo a metà prezzo".
"Anche a me succedeva spesso di andare a comprare il pane e vedere rimasti solo alcuni pezzi di pizza - ricorda Ardito -. Chiedevo cosa sarebbe successo a quel cibo e quasi sempre venivo a sapere che stava per essere cestinato. A distanza di 300 metri dal punto vendita vivevano migliaia di persone con uno smartphone acceso in tasca: l'equazione è stata semplice".
Gli studi in merito sono chiari e allarmanti: ogni anno si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, per un valore di 750 miliardi di dollari. Ma non basta. Milano butta ogni giorno 180 quintali di pane. Grazie a LastMinuteSottoCasa, ai negozianti basterà registrarsi alla piattaforma www.LastMinuteSottoCasa.it e indicare tipologia di esercizio e relativo indirizzo.
"Siamo partiti in mille da un quartiere di Torino - ricorda Ardito -. Oggi il portale conta 23mila utenti in tutta Italia". Il servizio resterà sempre gratis per i clienti, mentre i negozianti avranno la possibilità di scegliere un sistema premium al costo di poche decine di euro all'anno, che garantirà loro visibilità maggiore è dépliant gratuiti, nonche la possibilita di visionare la mappatura esatta dei clienti o ricevere un messaggio su whatsapp che li avvisi quando un cliente prenota un'offerta. Entro pochi mesi sarà disponibile anche l'applicazione per iOs e Android. Ma i commercianti sono chiamati a un uso consapevole della piattaforma.
"Questo sito non è nato per fare pubblicità ai negozi - precisa la Gregorini - è rivolto ai piccoli negozi di vicinato, non sono coinvolti i supermercati e i negozi di grande distribuzione perché questi ultimi rientrano in un circuito differente. Molte associazioni distribuiscono il cibo avanzato dai supermercati alla Mensa del Povero e ad altre realtà di questo tipo. Noi non volevamo ostacolare questo processo, ma aiutare i piccoli commercianti".
a cura di Serena Baronchelli