PAVIA. Bateman e Fonagy al convegno su teoria e pratica dei disturbi della personalità.
Creato il 02 settembre 2015 da Agipapress
PAVIA. Giovedì prossimo 10 settembre nella Sala degli Affreschi del Collegio Borromeo si terrà il
Convegno Mentalizing and Personality Disorders: Contemporary Theory and
Practice, organizzato dal Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del
Comportamento dell’Università degli Studi di Pavia.
Tema
del convegno, il BPD, Disturbo Borderline di
Personalità, un disturbo mentale grave e complesso, molto frequente nella
popolazione generale, e caratterizzato da relazioni interpersonali instabili ed
intense, azioni autolesive, tendenza al suicidio, labilità affettiva e
sentimenti cronici di vuoto.
Di fronte ad una notevole complessità dal punto di vista
fenomenologico e psicodinamico (basti pensare che esistono 9 criteri per il BPD e devono esserne
soddisfatti solo cinque per effettuare
la diagnosi rendendo possibili ben 256 combinazioni diverse) appare fondamentale individuare un elemento
essenziale comune che possa fornire la chiave per la comprensione del BPD nella
sua patogenesi, e divenire quindi il focus del trattamento terapeutico.
Anthony Bateman e Peter Fonagy affermano che
tale elemento può essere individuato nella mentalizzazione, cioè la capacità
immaginativa, rappresentazionale e preconscia di concepire se stessi e gli
altri, come dotati di
stati mentali, quali credenze, desideri, sentimenti o pensieri, in grado di
influenzare il comportamento: da questo assunto si sviluppa il modello di
psicoterapia da loro proposto per il BPD, il Trattamento Basato sulla
Mentalizzazione (Mentalization Based Treatment, MBT), un trattamento ad orientamento
psicodinamico che trova le sue basi teoriche nella teoria dell’attaccamento,
originariamente sviluppata da John Bowlby. Riconoscere un fallimento della
mentalizzazione e incrementare i processi riflessivi nel paziente divengono
quindi nuclei centrali della terapia, al fine di stimolare un progressivo
recupero di tale capacità.
L’efficacia del Trattamento Basato sulla Mentalizzazione è stata
dimostrata da Bateman e Fonagy comparandolo con il trattamento abituale per il
BPD, 8 anni dopo l’inserimento in uno studio randomizzato controllato e 5 anni
dopo che il percorso MBT era stato completato. Dai risultati riportati dagli
Autori emerge che il gruppo trattato con MBT mostra un andamento nettamente
migliore rispetto al gruppo di controllo, sia durante il periodo di trattamento
che nei 5 anni successivi allo stesso.
In particolare, i pazienti trattati secondo il modello MBT
presentavano un netto miglioramento nei deficit che si dimostravano più
resistenti al trattamento nel lungo termine in studi precedenti: è importante
ricordare, infatti, che diversi modelli ben strutturati di trattamento per il
BPD hanno dimostrato di essere in grado di ridurre tentativi di suicidio, agiti
autolesivi, comportamenti impulsivi ed utilizzo dei servizi, mentre sono molto
più limitate le evidenze di miglioramento dei deficit del funzionamento
interpersonale, sociale e lavorativo.
L’incontro intende approfondire
i più recenti sviluppi in termini di teoria e applicazione pratica del modello e
si propone come un’occasione di discussione e confronto insieme con gli autori
e un prestigioso panel di relatori: Massimo Ammaniti (Università La Sapienza di
Roma), Francesco Barale (Università di Pavia), Edgardo Caverzasi (Università di
Pavia), Martin Debanné (University of Geneva - CH), Vittorio Lingiardi
(Università La Sapienza di Roma), Fabio Madeddu (Univesità di Milano Bicocca),
Pierluigi Politi (Università di Pavia), Cristina Riva Crugnola (Univesità di
Milano Bicocca).
A Pavia nel corso degli anni si è
riusciti a creare, in stretta collaborazione con gli Autori inglesi, un Centro
Interdipartimentale di Ricerca sui Disturbi di Personalità, con particolare
attenzione al Disturbo Borderline, che successivamente si è costituito come
Unità Operativa ad essi dedicata, di cui è direttore il professor Caverzasi,
riconosciuto practitioner MBT dal registro ufficiale dell'Anna Freud Centre.
Il Congresso sarà l’occasione per
presentare l'organizzazione e l'attività del Centro, fortemente voluto in
considerazione della difficile presa in carico e gestione di questi pazienti
nel contesto dei Servizi psichiatrici territoriali.
Una realtà operativa pressochè nuova nel panorama italiano,
che da sempre si propone di operare in
continuo contatto e dialogo con i pazienti, e insieme alla Scuola di
Specializzazione in Psichiatria promuove
un percorso formativo centrato specialmente sull’apprendimento e l’applicazione
del modello MBT. Il convegno che si tiene in lingua inglese con traduzione
simultanea, è rivolto alle professioni: medico chirurgo (discipline
psichiatria, psicoterapia, neuropsichiatria infantile), psicologo (discipline
psicologia clinica, psicoterapia), assistente sanitario e tecnico della
riabilitazione psichiatrica.
(mpa)
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