PAVIA. Verrebbe da pensare che la crisi economica faccia
bene alla salute dell’ambiente; infatti meno produzione, meno rifiuti,
soprattutto pericolosi: -1,5% di rifiuti speciali prodotti nel 2013 stando ai
dati contenuti nel “Rapporto Rifiuti Speciali” realizzato da ISPRA e presentato
alla stampa e al convegno a Roma il 29 luglio scorso.
Ovviamente è un paradosso ma a guardare le cifre del
Rapporto, il calo di produzione di rifiuti sfiora i 2 milioni di tonnellate,
scendendo dell’1,5% fra il 2012 ed il 2013 e passando da 133,6 a 131,6 milioni
di tonnellate.
In proporzione appaiono in calo anche i rifiuti pericolosi che,
arrivano a quasi 8,7 milioni di tonnellate segnando -2,6% pari a 228 mila
tonnellate di rifiuti in meno; anche i rifiuti non pericolosi scendono dell’1,4%
pari a -1,7 tonnellate a seguito del calo dell’attività in ambito costruzione e
demolizione.
Ma chi produce il maggior quantitativo di rifiuti speciali?
Risulta il settore manifatturiero con il 40% del totale
pari a circa 3,4 milioni di tonnellate rispetto al totale. Scendendo in
dettaglio, emerge che il 45% del totale pari ad oltre 1,5 milioni di tonnellate
di rifiuti pericolosi proviene dalla fabbricazione di prodotti chimici (17,6%),
di prodotti farmaceutici di base e preparati (14,2%), dalla fabbricazione di
coke e prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio (10,7%), e da articoli
in gomma e materie plastiche (2,6%).
In testa nella produzione di rifiuti non pericolosi è
invece il settore delle costruzioni e demolizioni con il 39,8% del totale dei
rifiuti prodotti pari a circa 49 milioni di tonnellate,
Lo studio ISPRA evidenzia inoltre che nel 2013 sono state
gestite 129,9 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, ai quali vanno
aggiunti altri 8 milioni di tonnellate da trattamento di rifiuti urbani. Il recupero di materiale rappresenta la forma di gestione prevalente con il 64,7% del totale, pari a oltre 84 milioni di tonnellate mentre l’utilizzo della discarica è in generalmente in calo e arriva all’8,4%; una conferma che si stanno cercando soluzioni gestionali differenti da quella dell’interramento. Per i rifiuti non pericolosi, la forma prevalente di gestione è anche qui il recupero di materia che interessa 82,2 milioni di tonnellate, pari al 74,9% del totale.
Resta ancora l’uso del trasporto dei rifiuti all’estero per 3,4 milioni di tonnellate, 2,4
di non pericolosi e 1 di rifiuti pericolosi) con un dato che rispetto al 2012,
è inferiore di -16,7%. Partono da impianti di trattamento e sono per lo più
diretti in Germani. I più esportati sono prodotti da processi termici che si
ascrivono tra i non pericolosi, e da impianti di trattamento, da inserire invece
tra i rifiuti pericolosi.
Stabile la quantità di rifiuti importati: 57 milioni di
tonnellate nel 2013 quasi tutti ascrivibili ai rifiuti non pericolosi.
Interessante invece il dato che emerge in merito al
conferimento dei rifiuti speciali in discarica: rispetto al 2012, nel 2013 è
-4,4% pari a circa 500mila tonnellate.
Il calo maggiore si registra nel Centro con -437mila
tonnellate pari a -16,4%, segue il Sud con -16%. Il Nord invece registra un
aumento del 7,1% passando da circa 5,8 milioni di tonnellate nel 2012 a 6,2 tonnellatenel
2013.
Oltre 1 milione di tonnellate, pari al 10,1% del totale, sono
i rifiuti pericolosi smaltiti in discarica e tra questi sono circa 167mila le
tonnellate di rifiuti contenenti amianto e sepolti in queste discariche. Di
questi il 90,7% proviene da materiali da costruzione contenente amianto e
sepolti in discarica ed il restante 9,3% è costituito da altri rifiuti
contenenti amianto.
Una fotografia precisa e dettagliata della situazione
italiana che a fine convegno, è poi stata ripresa da una serie successiva di
Commissioni Ristrette, espressione di quelle parlamentari, più ampie, quali la
Commissione Ambiente e la Commissione Ecomafie.
A queste, tra tanti esperti internazionali, si
è anche parlato pavese grazie alla presenza e partecipazione di una figura di
spicco, quale il pavese Fabrizio Protti attuale Direttore Generale dello sviluppo
(area mondiale) del Gruppo Europlasma France.
Protti, esperto
industriale per le tecnologie al Plasma per la distruzione dei rifiuti
pericolosi, insieme con la collega Benedicte
Amiel direttore Industriale del Gruppo, opera proprio nel settore della inertizzazione dei rifiuti pericolosi, intervenendo a livello internazionale, compresi dunque amianto, rifiuti radioattivi, fanghi e polveri sottili, e in questa veste ha preso parte alle riunioni.
Ritornerà a questi tavoli in settembre quando i lavori riprenderanno riunendo le Commissioni Ambiente ed Ecomafie, ISPRA, Inail, e Ministero della Salute.
“Questi tavoli - spiega Protti - avranno lo scopo di trovare delle soluzioni per i rifiuti pericolosi; soluzioni che possano essere immediatamente applicabili ed
ecosostenibili, in vista di tutti i problemi che emergono dalle maxibonifiche italiane e a seguito
della chiusura delle importazioni preannunciata dalla Germania”.
Protti a
questi tavoli ha avuto modo di stringere rapporti in modo trasversale con i rappresentanti di tutte
le forze politiche presenti e anche con il capogruppo della Lega Nord il senatore pavese Gian Marco Centinaio.Ed è facile comprendere che il contatto fra i due pavesi avrà come obiettivo il raggiungimento e l’adozione di tutte quelle soluzioni percorribili, in materia di inquinamento ambientale in generale, e di amianto in particolare.
(m.p.a.)
