PAVIA. "Pavia 2020 è un nuovo modo di
fare politica industriale: dal basso, per iniziativa di tutte le forze
produttive e dei protagonisti dell'innovazione sul territorio".
Così il presidente di Confindustria
Pavia, Alberto Cazzani, ha sintetizzato il progetto "Pavia 2020: le filiere industriali
del territorio" presentato oggi in occasione dell'Assemblea
Generale. "Pavia 2020 rappresenta un nuovo modello di
crescita: intelligente, basata su conoscenza e innovazione; sostenibile,
perché più efficiente, più competitiva, più verde, e inclusiva, volto cioè a
favorire la coesione sociale e un alto tasso di occupazione" ha spiegato.
Il progetto è stato realizzato in team da Confindustria Pavia, che ha promosso
e finanziato il progetto, e dall'Università degli Studi di Pavia, con la
collaborazione di Regione Lombardia e Camera di Commercio di Pavia, nonché con
la sponsorizzazione di Banca Popolare Commercio e Industria e Fondazione
Umanitaria. Pavia 2020 si concentra su 9 filiere produttive: Agroalimentare, Energia, Calzature, Salute, Ict, Ecoindustra, Industrie
creative e culturali, Manifatturiero avanzato e Mobilità.
Per ciascuna filiera sono state censite imprese e individuati benchmark
territoriali di riferimento.
Sono stati definite inoltre 80 idee progettuali sulle quali le forze produttive
pavesi intendono concentrarsi per il rilancio dell'economia locale. Il quadro
complessivo appare confortante.
La congiuntura economica locale sembra infatti in ripresa.
Nel 2014 la produzione industriale è tornata al segno positivo, con
un +1,4% in linea con la performance della Lombardia.
Nel primo trimestre 2015 la provincia di Pavia ha ottenuto
un +2,4% di produzione, mentre il dato regionale è solo +0,4%.
Nel secondo trimestre la crescita è stata del 2,3%, ancora superiore
a quella lombarda, del 1,9%. Perché, come afferma Cazzani, "quelle
che si sono salvate dallo tsunami della crisi, sono aziende pulite, colorate,
tecnologicamente all'avanguardia".
A testimoniare gli effetti positivi che Pavia 2020 potrebbe avere sull'economia
pavese sono stati chiamati alcuni rappresentanti delle 9 filiere: Dario Scotti,
presidente della Riso Scotti, Massimo Centonze, responsabile tecnico di
Industria Termoplastica Pavese, GianBeppe Moreschi, presidente del
calzaturificio Moreschi, Mariuccia Teroni, founder di Facility Live, Giovanni
Gaia, presidente di Atom, Paolo Bianchi, presidente dell'azienda di produzione
per l'industria farmaceutica De Lama, Jana Kokrhanek. presidente di Luxoro, e
Marco Vedani di Intals.
"Tutti conoscono Pavia come centro nevralgico dell'industria della salute", hanno spiegato Antonella Zucchella e Stefano De Nicolai, che hanno collaborato alla realizzazione del progetto.
"L'Oltrepò è celebre per la produzione del
suo vino, la Lomellina per
il riso e Vigevano come capitale
dell'industria calzaturiera - ha aggiunto Cazzani -. Da Pavia 2020 emerge
che il territorio pavese è altrettanto importante nell'oil&gas, nel packaging
e nel meccano-calzaturiero".
Cazzani ha infine rivolto un appello alle istituzioni: "Devono cambiare,
come fanno le imprese, e farlo radicalmente. I passi in avanti sono stati
compiuti, ma sono ancora insufficienti rispetto alle
esigenze. Ci aspettiamo più coraggio e più rapidità".
Tre i cantieri di
lavoro che dovrebbero essere aperti: sulle infrastrutture in quanto "prerequisito di crescita delle imprese", uno sul fronte della
riforma degli enti locali, affinché "una nuova
Regione ridefinisca anche il governo dei territori" e uno sui
progetti futuri, "da incrociare con gli strumenti di finanziamento
europei e regionali".
"Siamo drammaticamente indietro -
commenta Cazzani -. A parte la Vigevano-Malpensa, tutto il resto appare fermo.
Le notizie di questi giorni fanno addirittura temere un passo indietro del
Governo sul ponte della Becca. Eppure i ponti sul Po sono una vera emergenza
per questo territorio. Mi piacerebbe che, in questo territorio, la
politica dedicasse allo sviluppo almeno lo stesso tempo che dedica a
contrastare chi vuole fare qualcosa".
"La
Regione deve esprimere il suo parere sulla richiesta di Vigevano di
entrare nella Città metropolitana - ha proseguito -. Le conseguenze
sarebbero determinanti e soprattutto permanenti". Proprio per quanto
concerne Vigevano, è fissata per dicembre la presentazione di uno studio
commissionato a tre università lombarde. Il presidente di Confindustria Pavia
ha infine sottolineato la necessità di mantenere aperto il dialogo anche con i
sindacati, in quanto "la competitività nasce dal lavoro nelle
fabbriche. Dal tavolo nazionale ci aspettavamo di più e siamo delusi. A livello
locale insistiamo e rilanciamo: abbiamo concordato un patto innovativo e ci
stiamo lavorando: il Ministero del Lavoro l'ha giudicato una buona
pratica, una delle tre che ha deciso di assistere; pochi giorni fa si è tenuta
la prima riunione. Con i sindacati c'è consonanza sull'esigenza del rilancio
dell'industria. Abbiamo condiviso anche i contenuti di Pavia 2020, quindi la
visione delle prospettive future"."Siamo a un bivio - concluso Cazzani -. O si costruisce qualcosa di nuovo oppure si fa la fine della vecchia Atlantide: ci si inabissa. Confindustria Pavia invece vuole costruire una nuova Atlantide. Vera".
di Serena Baronchelli
Magazine Informazione regionale
PAVIA. Cazzani (Confindustria Pavia): “Siamo drammaticamente indietro. A parte Vigevano-Malpensa, tutto il resto appare fermo”.
Creato il 14 ottobre 2015 da AgipapressI suoi ultimi articoli
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