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PAVIA. Cazzani (Confindustria Pavia): “Siamo drammaticamente indietro. A parte Vigevano-Malpensa, tutto il resto appare fermo”.

Creato il 14 ottobre 2015 da Agipapress
PAVIA. Cazzani (Confindustria Pavia): “Siamo drammaticamente indietro. A parte Vigevano-Malpensa, tutto il resto appare fermo”.PAVIA. "Pavia 2020 è un nuovo modo di fare politica industriale: dal basso, per iniziativa di tutte le forze produttive e dei protagonisti dell'innovazione sul territorio".  Così il presidente di Confindustria Pavia, Alberto Cazzani, ha sintetizzato il progetto "Pavia 2020: le filiere industriali del territorio" presentato oggi in occasione dell'Assemblea Generale. "Pavia 2020 rappresenta un nuovo modello di crescita: intelligente, basata su conoscenza e innovazione; sostenibile, perché più efficiente, più competitiva, più verde, e inclusiva, volto cioè a favorire la coesione sociale e un alto tasso di occupazione" ha spiegato. Il progetto è stato realizzato in team da Confindustria Pavia, che ha promosso e finanziato il progetto, e dall'Università degli Studi di Pavia,  con la collaborazione di Regione Lombardia e Camera di Commercio di Pavia, nonché con la sponsorizzazione di Banca Popolare Commercio e Industria e Fondazione Umanitaria. Pavia 2020 si concentra su 9 filiere produttive: Agroalimentare, Energia, Calzature, Salute, Ict, Ecoindustra, Industrie creative e culturali, Manifatturiero avanzato e Mobilità.  PAVIA. Cazzani (Confindustria Pavia): “Siamo drammaticamente indietro. A parte Vigevano-Malpensa, tutto il resto appare fermo”. Per ciascuna filiera sono state censite imprese e individuati benchmark territoriali di riferimento.
Sono stati definite inoltre 80 idee progettuali sulle quali le forze produttive pavesi intendono concentrarsi per il rilancio dell'economia locale. Il quadro complessivo appare confortante.
La congiuntura economica locale sembra infatti in ripresa.
Nel 2014 la produzione industriale è tornata al segno positivo, con un +1,4% in linea con la performance della Lombardia. Nel primo trimestre 2015 la provincia di Pavia ha ottenuto un +2,4% di produzione, mentre il dato regionale è solo +0,4%.
Nel secondo trimestre la crescita è stata del 2,3%, ancora superiore a quella lombarda, del 1,9%. Perché, come afferma Cazzani, "quelle che si sono salvate dallo tsunami della crisi, sono aziende pulite, colorate, tecnologicamente all'avanguardia".
A testimoniare gli effetti positivi che Pavia 2020 potrebbe avere sull'economia pavese sono stati chiamati alcuni rappresentanti delle 9 filiere: Dario Scotti, presidente della Riso Scotti, Massimo Centonze, responsabile tecnico di Industria Termoplastica Pavese, GianBeppe Moreschi, presidente del calzaturificio Moreschi, Mariuccia Teroni, founder di Facility Live, Giovanni Gaia, presidente di Atom, Paolo Bianchi, presidente dell'azienda di produzione per l'industria farmaceutica De Lama, Jana Kokrhanek. presidente di Luxoro, e Marco Vedani di Intals.
PAVIA. Cazzani (Confindustria Pavia): “Siamo drammaticamente indietro. A parte Vigevano-Malpensa, tutto il resto appare fermo”. "Tutti conoscono  Pavia come centro nevralgico dell'industria della salute", hanno spiegato Antonella Zucchella e Stefano De Nicolai, che hanno collaborato alla realizzazione del progetto. "L'Oltrepò è celebre per la produzione del  suo  vino,  la  Lomellina  per  il  riso  e  Vigevano  come  capitale  dell'industria calzaturiera - ha aggiunto Cazzani -. Da Pavia 2020 emerge che il territorio pavese è altrettanto importante nell'oil&gas, nel packaging e nel meccano-calzaturiero".  Cazzani ha infine rivolto un appello alle istituzioni: "Devono cambiare, come fanno le imprese, e farlo radicalmente. I passi in avanti sono stati compiuti, ma sono ancora insufficienti rispetto alle esigenze. Ci aspettiamo più coraggio e più rapidità".  Tre i cantieri di lavoro che dovrebbero essere aperti: sulle infrastrutture in quanto "prerequisito di crescita delle imprese", uno sul fronte della riforma degli enti locali, affinché "una nuova Regione ridefinisca anche il governo dei territori" e uno sui progetti futuri, "da incrociare con gli strumenti di finanziamento europei e regionali".  "Siamo drammaticamente indietro - commenta Cazzani -. A parte la Vigevano-Malpensa, tutto il resto appare fermo. Le notizie di questi giorni fanno addirittura temere un passo indietro del Governo sul ponte della Becca. Eppure i ponti sul Po sono una vera emergenza per questo territorio. Mi piacerebbe che, in questo territorio, la politica dedicasse allo sviluppo almeno lo stesso tempo che dedica a contrastare chi vuole fare qualcosa". PAVIA. Cazzani (Confindustria Pavia): “Siamo drammaticamente indietro. A parte Vigevano-Malpensa, tutto il resto appare fermo”. "La Regione deve esprimere il suo parere sulla richiesta di Vigevano di entrare nella Città metropolitana - ha proseguito -. Le conseguenze sarebbero determinanti e soprattutto permanenti". Proprio per quanto concerne Vigevano, è fissata per dicembre la presentazione di uno studio commissionato a tre università lombarde. Il presidente di Confindustria Pavia ha infine sottolineato la necessità di mantenere aperto il dialogo anche con i sindacati, in quanto "la competitività nasce dal lavoro nelle fabbriche. Dal tavolo nazionale ci aspettavamo di più e siamo delusi. A livello locale insistiamo e rilanciamo: abbiamo concordato un patto innovativo e ci stiamo lavorando: il Ministero del Lavoro l'ha giudicato una buona pratica, una delle tre che ha deciso di assistere; pochi giorni fa si è tenuta la prima riunione. Con i sindacati c'è consonanza sull'esigenza del rilancio dell'industria. Abbiamo condiviso anche i contenuti di Pavia 2020, quindi la visione delle prospettive future"."Siamo a un bivio - concluso Cazzani -. O si costruisce qualcosa di nuovo oppure si fa la fine della vecchia Atlantide: ci si inabissa. Confindustria Pavia invece vuole costruire una nuova Atlantide. Vera".
di Serena Baronchelli

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