Il sindaco Massimo Depaoli giura al primo consiglio comunale
(a cura di Serena Baronchelli)Magazine
PAVIA. Consiglio comunale: toni accesi e dibattito serrato fra maggioranza e minoranza.
Creato il 27 giugno 2014 da Agipapress
PAVIA. Debutto fra
sostenitori e polemiche per Massimo Depaoli. Il primo consiglio comunale,
mercoledì 25 giugno, apre con un minuto di silenziose chiesto dalla nuova
giunta per ricordare l’ex presidente Raffaele Sgotto e l’ex assessore Giorgio
Cambieri ma non tarda ad accendersi nei toni e nei contenuti. Subito sollevata
dalla minoranza la questione dell’incompatibilità: la consigliera Vincenza
Fantò ha infatti una causa di lavoro con il Comune di Pavia.
Apre il dibattito Rodolfo
Faldini che parla di ineleggibilità e incompatibilità da chiarire, seguito da
Antonio Bobbio Pallavicini capogruppo di Forza Italia, Nicola Niutta che
sottolinea anche il doppio incarico di Antonio Sacchi, e di Matteo Mognaschi.
L’intervento più forte, e più atteso, però è quello dell’ex sindaco Alessandro Cattaneo.
“Si è tanto parlato di morale e di etica pubblica – ha affermato – possiamo
stare tranquilli allora? Non ci saranno conflitti interni né parentopoli? Chiedo al sindaco di mettere in campo quella
coerenza che ha tanto decantato”. Anche Giuseppe Polizzi, unico consigliere di
M5S ribadisce la questione: “Auguro al sindaco di dare futuro alla sua forza
politica, non accettando doppi incarichi né conflitti di interesse”.
Il primo
passo in questo senso viene subito compiuto: Giacomo Galazzo e Davide Lazzari
si dimettono dalle loro cariche in Provincia per fare “gli assessori a tempo
pieno”. Il segretario generale Carmelo Fontana, invece, sottolinea categorico
che la consigliera Fantò rimarrà pienamente in carica fino all’udienza di
settembre; ricorda anche che gli incarichi conferiti prima del decreto
legislativo 39/2013 non hanno effetto di incompatibilità. "Gli interventi dei
consiglieri sono andati ben oltre l’ordine del giorno – si lamenta Depaoli –
sono pronto a raccogliere qualsiasi sfida, a partire dalle nomine, basate sul
curriculum della persona. Certo, le persone esistono a prescindere dal cognome
che portano".
La discussione viene interrotta dall’arrivo della Rete Antisfratto che chiede a gran voce un intervento a favore di Antonietta,
malata e con due figli a carico. “E’ in corso una guerra ai poveri – reclamano
a gran voce – vediamo se Depaoli metterà in atto il tanto sbandierato
cambiamento. Crediamo che l’assegnazione in deroga di una casa popolare
transitoria ad Antonietta sia un atto più che dovuto”. Il sindaco li raggiunge immediatamente e
promette loro un incontro.
La seduta riprende: un infervorato Cattaneo afferma
di essere entrato in possesso dalla procura di un’intercettazione telefonica fra Carlo Chiriaco e un
membro della maggioranza, del novembre 2008 e relativa al processo Infinito. “Sarà
mia cura consegnarla personalmente al sindaco – dichiara – a quel punto mi
aspetto che dimissioni le persone coinvolte o che dimissioni se stesso”.
Depaoli, dal canto suo, tace e non mostra particolare interesse nel conoscere i
nomi. La diatriba prosegue finché Luigi Furini sbotta: “Trecento metri da qui
c’è la Procura della Repubblica per giudicare i reati”.
Si procede quindi all’elezione del
presidente del Consiglio Comunale.
La minoranza propone Melania La Nave, la
maggioranza Antonio Sacchi. 19 voti contro 11: necessaria una seconda
votazione. La minoranza propone Sergio Maggi, come segnale di continuità ma lui
declina. Antonio Sacchi è dunque il nuovo presidente del consiglio, La Nave
vicepresidente.
E fra i rituali auguri di buon lavoro, il neosindaco
presenta il suo programma: zero consumo di suolo, recupero aree dismesse, più
verde, vigili di quartiere, contrasto alla criminalità organizzata. E ancora:
centro storico patrimonio dell’Unesco, alloggi a canone moderato nelle aree
dismesse, rappresentante degli studenti universitari in consiglio comunale, bus
serali e notturni e più piste ciclabili.
Alla fine, la buonanotte di Antonio
Sacchi e l’annuncio di tre consigli comunali entro il 31 luglio.
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