PAVIA. Continua la striscia negativa del Pavia: sconfitta casalinga con il Renate per 1-2.

PAVIA. In un clima surreale data la protesta della Curva Sud che chiede rispetto per la maglia, i ragazzi del neo mister Rossini cadono contro la compagine monzese del Renate in una partita assurda dopo che per i primi 20 minuti sembrava che il Renate fosse il Real Madrid ed il Pavia una squadra di terza categoria. Gli azzurri sono apparsi l’ombra di se stessi, una squadra senza idee e senza un gioco.  Ed è così che le pantere nerazzurre del Renate vanno al riposo sul doppio vantaggio. La partita praticamente poteva essere terminata lì e l’amarezza per la situazione è stata espressa in modo impietoso dai tifosi che dalla curva hanno dato voce ad una forte contestazione intonando “a lavorare, andate a lavorare”al rientro in campo della squadra.  E d’altronde come dargli torto visto che c’è stato  un solo sussulto con Cesarini che ha provato a riscaldare l’ambiente azzurro. Non si è andati però oltre il goal della bandiera ad opera del “mago” ed il Pavia ha infilato una nuova sconfitta concludendo il match con il risultato di 1-2. Ora viene da pensare che forse non sia tutta colpa dell’allenatore e che forse manca quello spirito e quella grinta che una squadra che vuole salire di livello deve avere e dimostrare.  Forse è il momento di farsi un serio esame di coscienza e cambiare registro date le ultime partite in cartellone. È anche forse il momento di guardare al futuro. Le altre squadre davanti al Pavia in classifica, intanto non hanno fallito e per questo ormai l’obbiettivo serie B sembra più un miraggio che una prospettiva concreta.
Lollo Cavioni