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PAVIA. Da Iurilli (Confesercenti) alla giunta Depaoli: "E' ora che si torni a parlare seriamente di territorio pavese".

Creato il 21 dicembre 2015 da Agipapress
PAVIA. Verrà presentato durante il primo consiglio comunale del 2016 un documento redatto da Confesercenti che esorta l'amministrazione Depaoli "a ragionare in modo trasparente sul territorio pavese".
"Il nostro documento sottolinea innanzitutto che non si parla seriamente di territorio a Pavia da anni - spiega il presidente Romeo Iurilli -. Il Comune deve iniziare a discutere della mission del territorio, per esempio restituendogli una vera funzione fieristica, di sicuro non svolta dal Palazzo Esposizioni".
Un'ampia parte del documento riguarda il riutilizzo delle aree dismesse: ex Neca, Snia, Necchi e Carrefour.
"Le decisioni che verranno assunte rispetto alle aree dismesse definiranno profondamente il futuro di Pavia per i prossimi decenni - vi si legge -. Dopo anni di immobilismo, le aree dismesse potrebbero essere finalmente riabilitate, dando così l’occasione di risolvere i problemi storici della città. Una volta che gli spazi vuoti delle aree dismesse saranno recuperati, la città non avrà più per molti anni spazi, luoghi e opportunità per ridisegnare una Pavia più efficiente più moderna, più strutturata e meno congestionata".
Fra le proposte avanzate da Iurilli, la trasformazione dell'area Neca in una sorta di Central Park pavese, con spazi verdi e aree destinate ai parcheggi per i pendolari,la rivitalizzazione dei quartieri attraverso la collocazione di uffici pubblici decentrati e l'abbattimento dei campi nomadi di piazzale Europa e via Bramante.
E poi c’è il commercio e i pubblici esercizi. “Il commercio e i pubblici esercizi a Pavia rappresentano il 17% del PIL cittadino; danno lavoro a migliaia di giovani e donne e oggi, anche questo settore, si trova in una situazione di forte tensione dovuta agli effetti negativi della crisi economica e alla necessità di innovazione che le recenti tendenze consumistiche dei cittadini richiedono. Questo settore, pertanto, non necessita di una semplice attenzione marginale – commenta Iurilli -, bensì della consapevolezza che occuparsi di commercio significa indiscutibilmente occuparsi della città in tutte le sue sfaccettature dalla sicurezza alla qualità della vita, dal decoro urbano alla questione sociale. Pensiamo che il punto di partenza debba essere questo!
"Lotteremo duro - garantisce Iurilli - ma ci piacerebbe intavolare un confronto con l'amministrazione. E' impossibile dialogare senza un luogo adibito al confronto".
Serena Baronchelli

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